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CRONACHE DI IERI




                 LA PRESENZA DELL’ARMA DEICARABINIERIREALI AICASTELLIROMANI DALLAPRESA DIROMA AL1883


                Dopo il 20 settembre 1870, data in cui il Lazio era stato annesso al Regno d’Italia e la città di Roma, con
                l’approvazione della Legge n. 33 del 3 febbraio 1871, ne era divenuta la capitale, l’Arma dei Carabinieri
                Reali aveva provveduto ad organizzare la propria presenza nei territori della provincia romana e dell’ex
                Stato pontificio incrementando la forza organica di 16 ufficiali e 800 sottufficiali e militari di truppa (r.d.
                18 dicembre 1870). Dal primo Scompartimento territoriale per l’Arma dei Carabinieri Reali del 1874 si
                rileva che il territorio dei Comuni dell’area dei Castelli Romani era compreso nella competenza della Se-
                zione di Albano, dalla quale dipendevano nove Comandi di Stazione che furono istituiti, oltre che nello
                stesso Comune di Albano anche a Nettuno, Castel Gandolfo, Frascati, Rocca di Papa, Genzano, Marino,
                Palestrina e Zagarolo. La Sezione di Albano e le Stazioni dipendenti erano inquadrate sotto il Circondario
                di Roma, Sezione Esterna. Velletri era invece Comando di Circondario con competenza sulle Stazioni di
                Velletri, Cori, Segni, Carpineto Romano, Valmontone, Artena (già Montefortino), Cisterna, nonché sulla
                Sezione di Terracina e le dipendenti Stazioni di Sezze, Foro Appio e Norma. Sovraordinatamente ai Cir-
                condari vi erano i Comandi della Provincia e della Legione di Roma, quest’ultimo istituito proprio nel
                1874. Prima di allora i reparti dell’Arma istituiti nella città di Roma e nella provincia erano inquadrati
                nella Legione di Firenze. Adottato nel luglio 1880 un nuovo modello ordinativo con il quale venivano ri-
                                                                                 (1)
                prese le denominazioni dei comandi già in uso prima del luglio 1870 , nel territorio dei Castelli Romani,
                secondo lo Scompartimento territoriale per l’Arma dei Carabinieri Reali del 1883,  erano operativi nove
                Comandi di Stazione nei comuni di Albano, Nettuno, Castel Gandolfo, Frascati, Rocca di Papa, Genzano,
                Marino, Monte Compatri e Civitalavinia (oggi Lanuvio), inquadrati sotto la Tenenza di Albano. Velletri,
                invece, era sede di una Sezione e di una Tenenza le cui competenze si estendevano da Carpineto Romano
                a Cori e Giulianello fino a Valmontone, Terracina e Sezze. Tutti questi presidi dell’Arma facevano capo,
                poi, alla Compagnia di Roma Esterna, inquadrata sotto la Legione di Roma, Divisione di Roma (que-
                st’ultima paragonabile agli odierni Comandi Provinciali).

                (1)  Per circa un decennio, tra il 1870 e il 1880, l’ordinamento assunto dall’Arma aveva previsto,  per i reparti in seno
                   ai Comandi di Legione, denominazioni diverse da quelle prima in uso (Divisione, Gruppo, Compagnia e Tenenza).
                   Si trattava di un riordino avente l’obiettivo di rendere l’Istituzione più aderente all’ordinamento amministrativo
                   dello Stato che prevedeva la suddivisione del territorio nazionale in Province, Circondari e Comuni (nell’ambito
                   delle Province, oltre ai Circondari, esistevano anche i Mandamenti che non erano entità amministrative in senso
                   proprio, ma indicavano semplicemente un ambito territoriale di riferimento per organismi dello Stato, come ad
                   esempio gli uffici giudiziari).



            precisa volontà. Volle sottolineare che questa sua dichia-  lione contro la forza pubblica, si profilò soltanto il capo
            razione  era  quella  corrispondente  al  vero,  poiché  il  d’imputazione per il porto abusivo di coltello, condotta
            giorno  del  primo  interrogatorio  evidentemente  non  illecita meno grave di quella tenuta dal Castri, e che non
            aveva lucidità d’intelletto tale dal riferire con chiarezza  prevedeva il carcere preventivo. Il Baldini il 18 settem-
            i fatti. Il giorno 12 settembre avvenne da parte del Pre-  bre 1883 venne infatti scarcerato e il suo affare penale
            tore la precisa contestazione degli addebiti, che anda-  stralciato e giudicato nell’ambito di altro procedimento
            vano dalla violenza alle lesioni «contro gli agenti della  (nel fascicolo processuale, presente nel fondo del Tribu-
            forza pubblica nell’esercizio delle loro funzioni» al «porto  nale di Roma, custodito presso l’Archivio di Stato di
            d’arma insidiosa». Sul conto del Baldini, che si era defi-  Roma (b. 4285, fasc. 33021), non vi sono atti processuali
            lato dal luogo del fatto senza prendere parte alla ribel-  che riguardino Alfonso Baldini se non quelli compiuti




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