Page 25 - Notiziario 2020-5
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PAGINE DI STORIA















            L’esercito francese, che prima della Rivoluzione scop-
            piata nel 1789 era modello di ricchezza delle monture,
            subito dopo aveva registrato un forte scadimento del-
            l’uniformità. Il massiccio afflusso di volontari, le cam-
            pagne continue per difendere il nuovo ordine politico
            e la difficoltà nel ripristinare la struttura amministra-
            tivo-logistica dell’Armèe, attesa la significativa epura-
            zione dei quadri più anziani, avevano chiesto il loro
            pedaggio. Con l’avvento di Napoleone il settore del-
            l’uniforme ricevette un positivo effetto di sviluppo e
            standardizzazione, e uno dei risultati fu proprio la rea-
            lizzazione di una sorta di codice dei colori, dei fregi e
            del taglio delle tenute.
            Con l’intendimento di risvegliare lo spirito di emula-
            zione ogni battaglione di fanteria e ogni reggimento
            di cavalleria ebbe la sua compagnia o squadrone d’èlite,
            cui venivano concessi salario migliore e elementi uni-
            formologici di distinzione. Per denominare tali unità
            si mantenne la nomenclatura del passato, granatieri
            furono così definiti le compagnie scelte della fanteria
            di linea, ma anche un reggimento di cavalleria pesante,
            e carabinieri le compagnie d’élite della fanteria leggera.
            Questa,  per  il  fatto  di  combattere  in  ordine  sparso,
            riuniva personale qualitativamente migliore e si con-
            siderava una sorta di cavalleria appiedata in quanto
            destinata anche ad incursioni. A queste unità costituite
                                                                                 HABIT DE CARABINIER 1805-1815
            con personale selezionato per rendimento, coraggio e
            disciplina  fu  attribuito,  quale  fregio  ai  risvolti  delle
            falde, la granata a fiamma diritta, mentre alle rimanenti  quell’ammennicolo – ai risvolti delle falde e sovente
            compagnie di fusiliers e chasseurs furono assegnati altri  alla giberna – divenne nell’Armèe simbolo di grenadiers
            simboli. Stesso fregio, ma in ottone, fu talvolta apposto  e carabiniers, a piedi o a cavallo, e di unità scelte, e fu
            sulla patta della giberna di pelle. Nella Grande Armèe  ambito riconoscimento anche di reparti quali corazzieri
            erano  inoltre  presenti  2  reggimenti  di  carabiniers à  e  dragoni.  Queste  erano  considerate  unità  scelte  in
            cheval, eredi del Corpo dei Royal Carabiniers dell’An-  quanto  costituivano  la  cavalleria  pesante,  quella  cui
            cièn Régime, che appartenevano alla cavalleria pesante  Napoleone assegnava il compito di rompere lo schie-
            e nel 1810 ricevettero elmo e corazza. Vi venivano as-  ramento avversario con cariche ordinate e travolgenti.
            segnati il personale più alto e prestante e i cavalli mi-  Il particolare ricamo guarniva anche le gualdrappe dei
            gliori, e ai risvolti delle falde fu cucita la solita granata  cavalli, come accadde ai carabinieri a cavallo nostrani,
            già  descritta,  che  ornava  anche  la  giberna.  In  breve  tradizione mantenuta sino ad oggi. A riprova che la



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO V  25
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