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PAGINE DI STORIA
Sin da piccolo aveva Sin da piccolo aveva il grande dono del senso del dovere,
da cui fu sempre guidato, ed avendo più volte fra le pe-
il grande dono ripezie della sua adolescenza, cambiato mestiere, perché
non confacente alla sua indole, trovò nella carriera mi-
litare la sua giusta ed onesta ambizione.
del senso del dovere All’età di 12 anni Chiaffredo iniziò a rivelare un carat-
tere irrequieto, forte e indomito, ma allo stesso tempo
ed avendo più volte nobile e generoso. I diversi racconti e le storie di guerre,
di distruzioni di città e di popoli, di conquiste, che aveva
sentito, avevano fatto nascere in lui disprezzo per tutti
fra le peripezie della quelli che facevano del male e tiranneggiavano il pros-
simo. Provava un’attrazione speciale per i soldati e
sua adolescenza, quando ne vedeva qualcuno sognava ad occhi aperti.
Un giorno il parroco di Santa Maria, che insegnava ai
cambiato mestiere, fanciulli di Paesana, raccontò la storia del dittatore ro-
mano Furio Camillo, il quale dopo dieci anni di inutile
assedio, mediante una galleria sotterranea da lui imma-
perché non ginata, era riuscito ad espugnare la città etrusca di Veio,
a vincere Civita Castellana e a perdonare i vinti. Nel
confacente alla sua sentire che il premio ottenuto da quel valoroso fu quello
di andarsene in volontario esilio per sottrarsi alle per-
secuzioni dei tribuni romani, il piccolo Chiaffredo,
indole, trovò nella pieno di sdegno esclamò: “ma nessuno ebbe il coraggio di
prendere le difese di Camillo?”. I compagni di Chiaffredo
carriera militare a quella sua osservazione risero tutti, ma don Pietro, che
capì quanto coraggio e nobile sentimento avesse il fan-
ciullo gli rispose: “Caro Chiaffredo se qualcuno avesse preso
la sua giusta ed le sue difese, avrebbe esposto inutilmente la vita senza fare
alcun bene a Camillo”.
onesta ambizione Quando qualche militare gli rivolgeva la parola, il pic-
colo Bergia si sentiva commosso e felice e gli chiedeva
se poteva toccare la sciabola o i fregi della divisa.
Un giorno, mentre accompagnava al pascolo un piccolo
moglie si chiama Chiaffredo, e come avviene nelle famiglie gregge, a poca distanza da Oliva, frazione di Paesana,
regnanti, nostro figlio lo chiameremo Chiaffredo.” scorse due carabinieri a cavallo che perlustravano le
Dopo un mese, il 2 febbraio, il piccolo fu battezzato campagne. Abbandonati cani e pecore, si mise a seguire
nella parrocchia di Santa Maria di Paesana da Don i due militari sino a Paesana, tornando solo quattro ore
Giacomo Allione, con il nome di Chiaffredo. Sua più tardi, trovando le pecore disperse.
madre dedicò ogni cura nel crescerlo con sani principi. Un altro giorno Chiaffredo, trovandosi a pascolare due
Chiaffredo nella sua adolescenza dovette aiutare i ge- vacche, vide passare un plotone di soldati cacciatori, che
nitori nei lavori di campagna e al pascolo e, suo mal- andava verso Saluzzo. Si mise a seguire i soldati e rimase
grado, imparò a sopportare le più dure prove della vita nella loro caserma per due giorni a fare l’aiuto dei cuci-
che lo resero nel tempo ardito, tenace, coraggioso e nieri. Forse non sarebbe ritornato più a casa sua, se il
forte, armato sempre di una inflessibile perseveranza. padre non fosse andato a riprenderselo con la forza.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V 27