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PAGINE DI STORIA
in lui qualità eccezionali quali il profondo senso del do- Molto è stato scritto
vere, l’attaccamento alle istituzioni, il coraggio e la par-
ticolare intraprendenza. Qualità, queste, che lo resero
non solo temuto, ma anche ammirato dagli stessi ban- sulla mitica figura del
diti a cui dava la caccia e conosciuto per le sue eroiche
gesta anche oltre i confini nazionali. Carabiniere Bergia,
Nel 1840 Pesana di Piemonte era un piccolo centro
agricolo di ottomila anime, poco distante dalla città di ma poco è stato
Saluzzo, che viveva dei prodotti della terra e dell’alle-
vamento di bovini e dei suini.
Nella stagione invernale le montagne circostanti, i colli, raccontato sulle sue
le campagne, i tetti imbiancati e gli alberi biancheg-
gianti di neve, presentavano uno stupendo e silenzioso origini e sulla sua
panorama. Verso la fine del 1839 a Pesana il freddo era
più intenso del solito, la carestia e la miseria nella povera
gente si facevano sentire più degli anni precedenti, sia storia familiare,
per le vicende politiche, che per le spese occorse per le
costruzioni pubbliche ordinate da Carlo Alberto: le car- nonché sul periodo
ceri di Saluzzo e di Pallanza, i penitenziari di Oneglia
e di Alessandria, le case di correzione e per la costru-
zione dell’ergastolo di Torino. della sua vita
Nella modesta casa di Caterina Bonetto e Battista Ber-
gia (Batistin), però, la provvidenza continuava a spiegare antecedente
le sue ali benefiche, grazie al continuo e incessante la-
voro del capo famiglia nei campi il quale, previdente
come una formica, racimolava denari per la sua famiglia all’arruolamento
e la sua giovane sposa, che da lì a poco avrebbe partorito.
La sera del 1° gennaio 1840, mentre Battista Bergia era nell’Arma dei
di ritorno dall’abitazione dei suoi genitori, dove era
stato a inaugurare il capodanno, arrivato sulla soglia Carabinieri Reali
della porta di casa, sentì alcuni vagiti e, corso verso la
camera da letto, trovò sua moglie Caterina che teneva
al suo fianco un bel bambino appena nato. Battista
Bergia era finalmente diventato padre di un sano e – e tu come ti senti? Sei debole? Hai sofferto molto? Vado
grazioso maschietto, venuto alla luce avvolto dal sacco subito a tirare il collo a quel pollo bianco per metterlo in una
amniotico, fatto che nella tradizione popolare è con- pignata, e farti un po’ di buon brodo, perché ora devi nutrire
siderato segno di buon auspicio, da cui deriva il detto questo colosso di figlio, non è vero mamma Felicita?” Ag-
“nato con la camicia”. giunse rivolto alla madre di Caterina – e proseguì: “mi
Tanta era la gioia che esternava Battista nel vedere quel sento così contento che mi metterei a ballare in mezzo alla
suo figlio muovere la testa ed emettere grida acute e neve! corro al pollaio” e mentre si avviava, rivoltandosi
stridenti, che in quel momento di entusiasmo diede un soggiunse: “come vogliamo chiamarlo questo maschietto? Io
affettuoso bacio sulla fronte della moglie e le disse: l’ho già pensato: i nomi nelle famiglie debbono essere tradi-
“Grazie Caterina mia di avermi regalato questo robusto zionali, e così prenderemo due piccioni con una sola fava:
primogenito! Speriamo Iddio che ce lo conservi sano e buono mio padre si chiama Chiaffredo, il padre della mia adorata
26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V