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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
Il 22 ottobre 1867
un attentato fece
acceso le micce e fatto scivolare i barili in un magazzino
attaccato alla caserma e siamo fuggiti…» crollare parzialmente
«…papà ha visto due o tre uomini correre come matti
via da Borgo, e noi altrettanto de corsa ci siamo avvicinati
pe vede quello che succedeva. Il forte botto lo ricordo bene, un lato della caserma
però poi più nulla. Io e papà volammo via e atterrammo
l’uno su l’altra. Mamma era rimasta più addietro perché Serristori (a pochi
con la gonna e le sottane coreva piano e fu raggiunta da
qualche scheggia e ferita. Così me ne andai con lo sguardo
al cielo abbracciata a Tata…» passi dal Museo
Il 22 ottobre del 1867 un attentato fece crollare par-
zialmente un lato della caserma Serristori (a pochi Storico dell’Arma).
passi dalla sede del Museo Storico dell’Arma); rimasero
sotto le macerie privi di vita 25 militari (cifra discussa)
tra romani e francesi, più due civili, Francesco Ferri e Rimasero sotto le
la sua figlioletta Rosa; la madre di lei rimase solo
servizio improvviso e si salvò. E siccome le spie non macerie, privi di vita,
ferita. Il grosso degli Zuavi era fuori sede per un
mancano mai, (soprattutto nella Roma dell’epoca) 25 militari, tra romani
furono, nella notte stessa, arrestati per il delitto due
uomini, Gaetano Tognetti e Giuseppe Monti. I due
vennero tradotti nelle “carceri nove”. e francesi, e due
«…il boato fu impressionante, io mi ero un pò attardato
nel fuggire per vedere come si era conclusa la nostra civili, Francesco Ferri
azione. Vidi venire giù tutto un lato della Serristori, con
ancora il fischio dell’esplosione nello orecchi scappai verso
casa. Non ebbi il tempo di farmi passare il dolore ai e la figlioletta Rosa
timpani che alla mia porta già bussava la gendarmeria.
“ in nome del Papa Re aprite!” volevano arrestarmi. E
così fecero…» finirono; il 25 Garibaldi mosse e occupò Monterotondo
Il giorno dopo l’attentato i settantasei uomini guidati attestandosi per il successivo attacco alla città eterna.
da Enrico e Giovanni Cairoli si scontrarono con La sera stessa una pattuglia di Zuavi (forse per punire
circa trecento Carabinieri Svizzeri del Papa nei i fatti della Serristori) attaccò a Roma il lanificio
pressi di Villa Glori. I garibaldini vennero sconfitti. Ajani, in via della Lungaretta 97, dove si era riunito
Enrico morì negli scontri mentre Giovanni perì nei un gruppo rivoluzionario. Rimasero uccise nove
giorni successivi per le ferite riportate. L’attacco alla persone. Tra loro c’era anche Giuditta Tavani Arquati
Serristori (che non causò gli effetti desiderati) e la che cadde sotto i Remington degli Zuavi; in braccio
sconfitta della banda garibaldina fecero sfumare mo- aveva il figlio più piccolo e in grembo ne portava un
mentaneamente la caduta del potere dei Papi su altro. Negli anni successivi Giuditta divenne martire
Roma. Ma le vicende di quell’ottobre di sangue non e simbolo di questa lotta patriottica.
84 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV