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CRONACHE DI IERI









                             Il 30 aprile 1941 due carabinieri



                      della Stazione di Nusco, nell’avellinese,

               sorpresi nel tentativo di svaligiare un negozio
                     caddero sotto i colpi di alcuni malviventi


















                                                       di GIANLUCA AMORE











                        ll’alba  dell’11  giugno  1941,  in  località  Luigi Formisano e Luigi Posillipo, effettivi alla Sta-
                        Breccelle di Monteforte Irpino, i militari  zione di Nusco.
                        del 20° Battaglione CC.RR. Mobilitato,      Gli altri imputati riconosciuti colpevoli, a vario titolo,
            A di stanza a Napoli, erano schierati in at-            della partecipazione al delitto e del tentato furto, erano
            tesa che il comandante, il Tenente Felice Nappi, ordi-  Sabino Palagano, cognato di uno dei fratelli del Ro-
            nasse di procedere con la fucilazione di due condannati  berto, Angiola Colucci, cognata del Porcelli, entrambi
            a morte. La sentenza era stata emessa il giorno prima   di Castelfranci, e Antonio Vernacchio, di Nusco. Pro-
            dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato inse-  prio quest’ultimo, dalle prime indagini svolte dall’Arma
            diatosi appositamente nel capoluogo irpino.             locale, era stato individuato quale basista della banda
            I condannati, Antonio Porcelli e Angiolino Roberto,     criminale mentre il Porcelli, «un libero vigilato, già con-
            rispettivamente originari di Nusco e di Castelfranci (il  dannato – si legge dalle carte processuali – per reati di
            secondo però da sempre dimorante a Cassano Irpino),     sangue e furti», era stato riconosciuto l’organizzatore del
            non erano due antifascisti o pericolosi sovversivi ne-  colpo.  Gli  altri,  su  indicazioni  del  Porcelli,  avevano
            mici del Regime, ma dei delinquenti comuni condan-      avuto compiti di vedetta, mentre la Colucci si sarebbe
            nati, insieme ad altri tre loro compari, per un tentativo  dovuta occupare del trasporto della merce trafugata.
            di furto in un negozio sfociato, purtroppo, in un più   Il piano escogitato sembrava perfetto, ma in fase di
            grave delitto. Il Porcelli infatti era stato riconosciuto  esecuzione qualcosa andò storto, a cominciare proprio
            correo del Roberto autore secondo il convincimento      dall’effrazione del portone risultata più complicata del
            dell’Autorità Giudiziaria, dell’omicidio dei Carabinieri  previsto.



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV  55
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