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PAGINE DI STORIA
In risposta il
Presidente del valli di frisia e rotaie di ferrovia. Esisteva poi una se-
Consiglio Nitti conda linea di posti di blocco, rivolta verso l’Italia, pre-
sidiata dal Regio Esercito. Veniva prescritta fermezza
e era possibile aprire il fuoco sui veicoli che avessero
dispose l’afflusso dei tentato il forzamento, mirando a ruote e cofano mo-
tore. Anche i movimenti ferroviari sarebbero stati sot-
reparti CC.RR. di 1^ e toposti a verifica da parte dei CC.RR. nella stazione
di Mattuglie.
8^ Armata e ordinò D’Annunzio procedette ad organizzare un plebiscito
in cui venisse chiesto ai fiumani di esprimersi sull’an-
nessione. Era partito con trecento uomini e arrivato a
d’intervenire con la Ronchi ne aveva già un migliaio. Dopo l’occupazione
di Fiume, in poche settimane, riuscì a mettere in piedi
massima decisione, un esercito di circa cinquemila soldati. C’erano eroi di
guerra come l’asso dei MAS, il capitano di corvetta
Luigi Rizzo e i piloti Guido Keller e Ernesto Cabruna
salvo, poco dopo, - quest’ultimo tenente dell’Arma -, poeti futuristi
come Filippo Tommaso Marinetti, scrittori come Gio-
decidere per una vanni Comisso, nazionalisti e avventurieri, a volte
anche stranieri. Si registrò una situazione nuova nel
Regio Esercito: coloro che avevano defezionato, so-
soluzione meno prattutto gli ufficiali, rivendicavano di aver agito nel-
l’interesse della Patria, che la loro disobbedienza avesse
drastica. Nominato quindi finalità positive. Era già accaduto, coi moti
mazziniani della prima metà del secolo XIX, che unità
Commissario militari avessero tradito il giuramento, ma lo avevano
fatto per abbattere il regime vigente. Questa volta chi
aderì al colpo di mano, almeno inizialmente, teneva a
Straordinario, il ribadire la propria fedeltà al re.
Il giorno del plebiscito sull’annessione, il 26 ottobre
Generale Badoglio 1919, 6.999 cittadini fiumani votarono a favore e sol-
tanto 156 furono contrari.
Intanto lo stato d’animo delle truppe continuava a de-
dispose di evitare stare preoccupazione e il generale Badoglio scrisse al
governo che, se fosse stata ordinata l’occupazione di
l’impiego delle armi Fiume, non avrebbe potuto rispondere dell’obbedienza
delle truppe. Stessa cosa sostenne l’ammiraglio Millo,
governatore della Dalmazia appena occupata, per
contro i rivoltosi quanto riguardava il proprio settore: in pratica si so-
steneva che le Forze Armate avessero una volontà pro-
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV