Page 95 - Notiziario 2019-4
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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA










                  Gli alleati però non conoscevano il valore spirituale e il valore artistico di alcune di esse. Pun-
                  tualmente oltre alle spade dozzinali, anche dei cimeli arrivano nei punti di raccolta. Tokugawa
                  Iemasa non si abbassò a sotterfugi per nascondere il suo tesoro e consegnò 15 katana appar-
                  tenute alla sua famiglia; tra loro c’era la Honjo Masamune. La storia è molto confusa da questo
                  punto in poi, le tracce si sono perse tra registri spariti e militari consegnatari mai esistiti.
                  Molte spade furono consegnate a ufficiali e sott’ufficiali americani, ma molte furono fuse o
                  gettate in mare dove trovarono l’oblio. Da quel momento la Masamune, dichiarata tesoro na-
                  zionale negli anni ‘30, non ha fatto più ritorno in Giappone.



























                                                                                           WAKIZASHI SFODERATA






            Cosma Manera (padre della legione redenta, vedi Noti-   collare  sotto  la  guardia  “tsuba”, ha  una  bellissima  e
            ziario Storico N. 5 Anno III, pag. 4) dal Conte Terauchi,  delicata decorazione floreale su sfondo nero, ripreso sul
            Generale dell’Armata del Giappone.                      “kashiragane”  (bottone).  La  lama  è  databile  all’epoca
            La spada corta si presenta chiusa in un fodero di legno  EDO  (1603-1868)  grazie  ad  un  fiore  di  crisantemo
            di bamboo “saya” e poggiato su un supporto in legno, il  “kiku-mon” inciso sul codolo nascosto. Questa spada è
            “katana-kate”. La “tsuka” (impugnatura) è ricoperta di  corredata anche di un piccolo coltello “kogatana” inserito
            pelle di razza bianca, a sua volta sovrastata da una in-  nel fodero nella parte posteriore, quella a contatto con il
            trecciatura di tessuto nero “tsukamaki”. Sotto questa na-  vestito.  Una  curiosità,  che  non  compare  sulle  lame
            stratura, da entrambi i lati, posti più o meno a tre quarti,  europee,  sono  i  segni  di  impatto  sul  dorso  morbido
            sfalzati, ci sono i “menuki” piccole decorazioni di metallo  della lama, questi segni sono fisiologici nell’utilizzo tra-
            raffiguranti verosimilmente due ONI (demoni del sonno)  dizionale della scherma giapponese, in quanto è la parte
            figure antropomorfe. Questo inserto, durante la presa, si  con cui ci si difende da un attacco per poi contrattaccare
            andava a collocare al centro della mano dove si forma   con il filo duro e tagliente.
            una piccola conca migliorandone la presa. Il “fuchigame”,                                 Daniele Mancinelli



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV  95
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