Page 91 - Notiziario 2019-4
P. 91

CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA






















                                                      di DANIELE MANCINELLI
















                           i vogliono tre mesi e tre giorni di lavoro  fusione molecolare di una piccola quantità di carbonio,
                           tra carbone, acciaio e fiamme alte, gli  contenuto nel carbone, e le sabbie ferrose in un processo
                           unici  rumori  sono  quelli  limpidi  dei  lungo tre giorni, questa unione consegna la prima ca-
                           martelli che picchiano facendo scintillare  ratteristica fondamentale delle lame Katana; il basso
            C l’acciaio rovente sull’incudine e il crepitio         contenuto di carbonio conferisce la capacità di assorbire
            del fuoco sempre vivo. Questo è il ritmo che scandisce  i  colpi  in  difesa,  quindi  grande  flessibilità.  Ma  solo
            la “nascita” di una leggenda. La Katana e la più piccola  questa peculiarità non basta, un acciaio cosi morbido
            Wakizashi.  Il  loro  nome  è  famoso  da  millenni  nel  tende a non affilarsi mai alla perfezione e a intaccarsi
            mondo come il meglio del meglio delle armi da taglio    sotto i colpi avversari. Era compito del maestro armaiolo
            ed in verità, personalmente, credo che sia cosi. La loro  e  dei  suoi  allievi  donare  il  secondo  “carattere”  alla
            fama è legata alle storie dei Samurai che le cingevano,  lama, unendo l’anima di acciaio dolce ad un guscio in
            unici dignitari a poterle portare entrambe. Dietro le   acciaio  duro  (tecnica  san-mai)  molto  più  fragile  ma
            storie di onore e coraggio di questi uomini, c’è anche  capace di essere affilato alla perfezione; nasce il “tagliente
            la maestria nella forgiatura impiegata dagli “asceti del-  perfetto”. Alcuni si affidavano alla tecnica dell’acciaio
            l’acciaio” (come mi piace chiamarli). Prima di spiegare  a  pacchetto,  ponendo  più  strati  alternati  di  questi
            cos’è una Wakizashi, torniamo, proprio per capirne di   metalli tenendo al centro il più duro. Questi maestri e
            più, alla fucina dell’artigiano.                        allievi mangiavano, dormivano, pregavano e vivevano
            Intorno  al  X  secolo  in  Giappone  vi  erano  diverse  insieme per sei giorni alla settimana per raggiungere
            scuole che si occupavano solo ed esclusivamente della   una  completa  armonia  nella  costruzione  della  lama
            preparazione del materiale da inviare ai mastri armaioli,  perfetta. Nella fucinatura il tamahagane veniva scaldato
            guidate da un maestro della fusione. Le caratteristiche  e battuto più volte per distribuire il carbonio unifor-
            tecniche partono proprio dalla preparazione dell’acciaio  memente ed eliminare eventuali impurità residue. Dalle
            grezzo il “tamahagane”, in un forno tradizionale (tatara)  piegature si raggiungevano all’incirca 5.000 strati per
            lungo tre metri alto due e largo uno, circondato da una  tutta la billetta (barra). Questo processo chiamato “iada”
            serie  di  prese  d’aria.  In  questo  crogiolo  avveniva  la  (pelle del metallo) compattava il metallo a strati.



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV  91
   86   87   88   89   90   91   92   93   94   95   96