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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
di DANIELE MANCINELLI
i vogliono tre mesi e tre giorni di lavoro fusione molecolare di una piccola quantità di carbonio,
tra carbone, acciaio e fiamme alte, gli contenuto nel carbone, e le sabbie ferrose in un processo
unici rumori sono quelli limpidi dei lungo tre giorni, questa unione consegna la prima ca-
martelli che picchiano facendo scintillare ratteristica fondamentale delle lame Katana; il basso
C l’acciaio rovente sull’incudine e il crepitio contenuto di carbonio conferisce la capacità di assorbire
del fuoco sempre vivo. Questo è il ritmo che scandisce i colpi in difesa, quindi grande flessibilità. Ma solo
la “nascita” di una leggenda. La Katana e la più piccola questa peculiarità non basta, un acciaio cosi morbido
Wakizashi. Il loro nome è famoso da millenni nel tende a non affilarsi mai alla perfezione e a intaccarsi
mondo come il meglio del meglio delle armi da taglio sotto i colpi avversari. Era compito del maestro armaiolo
ed in verità, personalmente, credo che sia cosi. La loro e dei suoi allievi donare il secondo “carattere” alla
fama è legata alle storie dei Samurai che le cingevano, lama, unendo l’anima di acciaio dolce ad un guscio in
unici dignitari a poterle portare entrambe. Dietro le acciaio duro (tecnica san-mai) molto più fragile ma
storie di onore e coraggio di questi uomini, c’è anche capace di essere affilato alla perfezione; nasce il “tagliente
la maestria nella forgiatura impiegata dagli “asceti del- perfetto”. Alcuni si affidavano alla tecnica dell’acciaio
l’acciaio” (come mi piace chiamarli). Prima di spiegare a pacchetto, ponendo più strati alternati di questi
cos’è una Wakizashi, torniamo, proprio per capirne di metalli tenendo al centro il più duro. Questi maestri e
più, alla fucina dell’artigiano. allievi mangiavano, dormivano, pregavano e vivevano
Intorno al X secolo in Giappone vi erano diverse insieme per sei giorni alla settimana per raggiungere
scuole che si occupavano solo ed esclusivamente della una completa armonia nella costruzione della lama
preparazione del materiale da inviare ai mastri armaioli, perfetta. Nella fucinatura il tamahagane veniva scaldato
guidate da un maestro della fusione. Le caratteristiche e battuto più volte per distribuire il carbonio unifor-
tecniche partono proprio dalla preparazione dell’acciaio memente ed eliminare eventuali impurità residue. Dalle
grezzo il “tamahagane”, in un forno tradizionale (tatara) piegature si raggiungevano all’incirca 5.000 strati per
lungo tre metri alto due e largo uno, circondato da una tutta la billetta (barra). Questo processo chiamato “iada”
serie di prese d’aria. In questo crogiolo avveniva la (pelle del metallo) compattava il metallo a strati.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV 91