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CRONACHE DI IERI
Avuta ragione di quel primo commando nemico, fu
necessario richiedere una scorta che accompagnasse i
prigionieri presso il Comando CC. RR. della Libia, per
consentire al plotone di proseguire i rastrellamenti.
Allo scopo fu inviata a Cirene una pattuglia composta
dal brigadiere Arturo e dal carabiniere Ceddia. Nel-
l’attesa i carabinieri paracadutisti ispezionarono anche
le grotte circostanti alla zona degli scontri. Nel corso
delle operazioni furono raggiunti da colpi di moschetto
e, individuata immediatamente la minaccia, risposero
al fuoco e si posero all’inseguimento dei fuggitivi, rag-
giungendoli in men che non si dica. Uno di loro era
accasciato a terra, ucciso da un colpo di mitragliatrice,
altri quattro si presentavano con le mani alzate in po-
sizione di resa. Dopo essere stati perquisiti, i quattro
vennero identificati per ribelli libici e uniti ai militari
inglesi catturati pocanzi.
Nel tardo pomeriggio, non vedendo giungere ancora
nessuno da Cirene, il sottotenente Sandulli decise di
spostare il gruppo su un’altura, nei pressi di Gars el
Meslegun, in modo da occupare una posizione più si-
cura per i suoi uomini. Durante la marcia vennero rag-
giunti da un nucleo di venti carabinieri capeggiati da
un maggiore. Il sottotenente Sandulli ragguagliato l’uf-
ficiale superiore sugli avvenimenti, gli chiese quali or-
dini lo attendevano. La risposta non tardò ad arrivare.
AFRICA 1941 - TRE CARABINIERI PARACADUTISTI
RITRATTI TRA LE GROTTE Il plotone dei carabinieri paracadutisti doveva rientrare
(FOTO CONCESSA DALLA FAMIGLIA TREBUIANI) a Cirene, riposare e riprendere le operazioni di rastrel-
lamento l’indomani, al mattino.
Le operazioni nei giorni successivi, effettuate tra le lo-
sergente, un graduato e due soldati, appartenenti al calità di Apollonia ed Hania, videro i carabinieri para-
commando inglese che aveva come obiettivo la linea cadutisti impegnati in altri scontri a fuoco. Durante
di comunicazione nei pressi di Cirene. Tutti, ad esclu- queste intensissime giornate, cadranno sotto il fuoco
sione dell’ufficiale, erano feriti. nemico due paracadutisti libici, che erano stati aggregati
Catturati i nemici, i carabinieri ispezionarono la grotta, ai carabinieri, mentre saranno catturati altri cinque
all’interno della quale rinvennero un ingente arma- commandos inglesi e quarantadue libici fiancheggiatori.
mento: due mitragliatrici con venti caricatori, tre mo- A distanza di 41 giorni solo due uomini del com-
schetti con relative baionette e ventitre caricatori, due mando inglese, il colonnello Laycock ed il sergente
pistole con dieci caricatori, tre bombe a mano e addi- Terry, riusciranno a raggiungere le linee amiche.
rittura tre involucri di dinamite completi di micce. Enrico Cursi
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV 73