Page 27 - Notiziario 2019-4
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PAGINE DI STORIA






                    Dopo gli arresti


                   ci furono ben 18


                    processi istruiti                               sicurarsi” contro i furti tutt’ora esperito. Si trattava di

                                                                    chiedere un pagamento non per erogare realmente vi-
                 presso il tribunale                                gilanza, ma per far sapere che quella casa, quella fatto-
                                                                    ria,  quel  laboratorio  artigiano  erano  sotto  discreta
                                                                    protezione di malviventi in grado di dettare legge nel-
                 di S. Maria Capua                                  l’ambito malavitoso.

                                                                    Tra questi processi due acquistarono particolare rilievo.
                    Vetere e le 494                                 Il primo era relativo a «Iovino Luigi e altri 90», il più

                                                                    importante per numero di imputati e per la gravità dei
                persone portate in                                  delitti. L’accusa era “associazione a delinquere, rapine
                                                                    a mano armata, mancati omicidi a scopo di furto” com-
                                                                    piuti dal 1918 al 1926. Gli associati operavano su una
               giudizio, per il reato                               vasta zona che comprendeva i comuni di Aversa, Tren-

                                                                    tola, Ducenta, Casaluce, Frignano Maggiore, Casal di
               di associazione per                                  Principe, S. Cipriano d’Aversa, Villa Literno e parte
                                                                    del territorio di Giugliano. Il centro di gravità era San
                                                                    Cipriano d’Aversa dove risiedevano i due capi, Iovino
             delinquere e i singoli                                 Luigi e Pagano Luca e dove affluiva tutta la refurtiva

                                                                    costituita da cavalli, asini e maiali. I malviventi invita-
                reati, furono quasi                                 vano i derubati a riscattare i loro animali mercé paga-
                                                                    mento di una somma con obbligo, però, di occultare
                                                                    tutto all’autorità, pena la vita. Il processo fu spostato al
                 tutte condannate                                   tribunale di Potenza per «legittima suspicione», poiché

                                                                    gli arrestati avevano fatto pressione sui testimoni. Fu
                                                                    uno dei primi maxi-processi della storia: uno Spartacus
            come si è detto veniva sovente ignorato.                degli anni Venti.
            Dopo gli arresti ci furono ben 18 processi istruiti presso  Altro processo fu quello riferito a «Di Bello Eugenio e
            il tribunale di S. Maria Capua Vetere e le 494 persone  altri quattro» accusati di associazione a delinquere e 14
            portate in giudizio, per il reato di associazione per de-  rapine a mano armata compiute in una sola notte, il 23
            linquere e i singoli reati, furono quasi tutte condannate,  settembre 1923, in danno di tutti i carrettieri che passa-
            almeno in 1° grado. 9 di essi riguardarono il Nolano,   vano sulla strada Casal di Principe-Villa Literno. Anche
            estraneo inizialmente alle competenze di Anceschi, ma   questo fu spostato in altra sede per la medesima ragione.
            7 si riferivano ai Mazzoni e all’agro aversano e 2 al cir-  Di oltre 250 parti lese si parla nel processo «Paternosto
            condario di Caserta. La zona dei Mazzoni era assai in-  Ernesto ed altri 18» tutti guardiani mazzonari, violenti
            teressata per lo più da furti di animali di grossa taglia,  e pericolosi, migrati dai Mazzoni nei pacifici comuni di
            con tangente da pagare per la restituzione della refur-  Pignataro Maggiore, Pastorano, Vitulazio, Bellona, Calvi
            tiva. Si trattava del noto “cavallo di ritorno”, ai tempi  Risorta, Giano Vetusto, Rocchetta e Croce, Sparanise e
            d’oggi avente per oggetto autovetture. Vi erano anche   Teano, distribuiti nell’alto casertano e allora come oggi
            casi d’imposizione della guardiania, un modo per “as-   relativamente meno interessati ad episodi di camorra.



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV  27
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