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PAGINE DI STORIA
mento furono lasciati a Camerino il Maresciallo
I COMANDANTI DEI REPARTI DIPENDENTI DAL Maggiore Pierino Cappelletti e l’Appuntato Dome-
GRUPPO CARABINIERI REALI DI MACERATA nico Vanci. Il Maggiore Infelisi e il Capitano Vetrano,
CHE SI RIFIUTARONO DI COLLABORARE con altri componenti dell’organizzazione avrebbero
CON I NAZI-FASCISTI dovuto, invece, raggiungere il gruppo “Salvatore”,
operante tra “Sanbucheto” e “Montecassiano”. I nazi-
MAGGIORE PASQUALE INFELISI fascisti, messi alle corde e in preda all’ira, intrapresero
COMANDANTE DEL GRUPPO una caccia spietata a chiunque fosse sospettato di col-
lusioni con le formazioni partigiane. Infelisi era uno
CAPITANO ALFONSO VETRANO dei più ricercati. Tra il 7 e l’8 giugno l’ufficiale fu sor-
COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DI MACERATA preso, in seguito a delazione, in una casa di campagna
nella frazione di Villa Potenza, ove si era rifugiato in-
CAPITANO VITTORIO GABRIELLI sieme a tutta la sua famiglia. Con moglie, tre figli in
COMANDANTE DELLA COMPAGNIA DI CAMERINO tenera età, l’ultimo dei quali ancora lattante, una co-
gnata con i suoi due bambini, fu rinchiuso nel locale
TENENTE OSVALDO TENTARELLI manicomio. Durante la detenzione fu sottoposto a
COMANDANTE DELLA TENENZA DI MACERATA brutali interrogatori, torture e sevizie. Si cercò di
estorcergli con violenza ogni tipo di informazione:
TENENTE ANTONIO FABIANI sull’organizzazione clandestina, sui prigionieri angloa-
COMANDANTE DELLATENENZA DI PORTO CIVITANOVA mericani evasi dal campo Sforzacosta e sui compo-
nenti del “Comitato di Liberazione Locale”. L’Eroe
TENENTE CESARE CHILOSI non cedette.
COMANDANTE DELLA TENENZA DI TOLENTINO Il 14 successivo fu trucidato dalle SS in contrada
Montirozzo. Alla sua memoria fu conferita la Meda-
MARESCIALLO MAGGIORE GIOVANNI DE PINO glia di Bronzo al Valor Militare con la seguente mo-
COMANDANTE DELLA SEZIONE DI SAN GINESIO tivazione: “Comandante di Gruppo territoriale nel corso
di gravi vicende e di rivolgimenti mantenne decisamente
fede al giuramento dato, e pur vedendosi esposto a dura
persecuzione, rifiutò di aderire a governo anticostituzio-
Alla fine di maggio la situazione era drammatica e i nale finchè arrestato e trucidato suggellò con il supremo
reparti dell’Arma, ormai, sotto il tiro dei tedeschi. Ciò sacrificio una vita imperniata di dedizione assoluta alla
nonostante, presso la caserma del Gruppo di Mace- patria e al dovere. Partigiano combattente. Macerata 8
rata i componenti del comitato provinciale di libera- settembre 1943 - 14 giugno 1944”.
zione locale tennero le loro riunioni protetti dalla Il 30 giugno Macerata fu liberata dall’occupazione na-
vigilanza dei militari dell’Arma. Fu deciso di far con- zifascista. Il 1° luglio i carabinieri al comando del Ca-
fluire uomini e mezzi sulle montagne per sferrare pitano Gabrielli presero parte allo scontro che scacciò
un’azione comune. Gli alleati erano alle porte. Il Ca- i tedeschi da Camerino. La salma del Maggiore Infe-
pitano Gabrielli, il Sottotenente Walter Pizzi e i mi- lisi, occultata nel campo di Montirozzo, fu tumulata
litari della Stazione di Camerino avrebbero dovuto nel cimitero di Macerata.
unirsi al gruppo “Giammario Fazzini”. Per il collega- Giovanni Salierno
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV 21