Page 20 - Notiziario 2019-4
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PAGINE DI STORIA








                          “Non si può aderire a una Repubblica come quella di

                          Salò, illegale dal punto di vista costituzionale e per di più

                          alleata a uno straniero tiranno, per essere poi agli ordini

                          e alle dipendenze della guardia nazionale repubblicana

                          cancellando anche il nostro glorioso nome di carabinieri,
                          per confonderci con un’organizzazione paramilitare che

                          non ha storia né gloria, dove molti dei componenti hanno

                          il solo merito della violenza e della sopraffazione, mentre

                          l’Arma in tutta la sua gloriosa storia, indipendentemente

                          dai colori politici, ha difeso sempre le leggi dettate da

                          governi legalmente costituiti e ha protetto i deboli contro

                          i prepotenti... Invece adesso si doveva fare all’opposto e
                          cioè difendere i prepotenti contro i deboli. Per i miei

                          sentimenti civili, militari, e per la mia fedeltà all’Arma,

                          accettare una cosa simile con un giuramento di fedeltà

                          l’ho ritenuta un’azione indegna e umiliante. Io ho fatto

                          liberamente e con piena coscienza questa scelta, non

                          sottovalutando i pericoli a cui sarei andato incontro.”

                                                                      TESTAMENTO SPIRITUALE DEL MAGGIORE INFELISI




            prime luci dell’alba del 22 marzo del 1944. Soldati     leva. Il tempestivo intervento del Comandante della
            delle SS e della milizia circondarono il rifugio dei par-  locale Stazione, Maresciallo Maggiore Pietro Lazzari,
            tigiani di Montalto di Caldarola. Durante il rastrella-  fu fondamentale per rimettere in libertà tutti i giovani.
            mento catturarono trenta giovani, tutti renitenti alla  Pochi giorni dopo, nel pomeriggio del 7 maggio 1944,
            chiamata militare. I carabinieri delle Stazioni non solo  l’Appuntato Pietro Piccone fu assassinato proditoria-
            rifiutarono di eseguire il rastrellamento, ma invano    mente da due nazifascisti mentre si recava al posto
            cercarono di evitare il massacro.                       fisso di Abbadia di Fiastra (Urbisaglia). A Camerino
            I giovani furono fucilati sul posto e i corpi gettati in  la Stazione dei Carabinieri fu oggetto di continue per-
            un sottostante burrone. Successivamente, verso la fine  quisizioni da parte degli oppressori e il suo Coman-
            del mese di aprile, a Portorecanati, alcuni reparti delle  dante, Maresciallo Maggiore Umberto Giammateo, fu
            SS operarono l’arresto di otto giovani renitenti alla   arrestato ben cinque volte.



            20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV
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