Page 16 - Notiziario 2019-4
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PAGINE DI STORIA













                        l 14 giugno 1944 tre soldati delle SS pro-  Il  Maggiore  Pasquale  Infelisi  era  stato  destinato  al
                        cedevano per un sentiero solitario. Al cen-  Gruppo di Macerata il 24 marzo 1942. Sin dai primi
            I tro un ufficiale dei carabinieri era costretto        mesi al comando di quel reparto non aveva fatto molto
            a seguirli incalzato dalle canne delle mitragliette. A  mistero del disprezzo che nutriva per le autorità e per
            un tratto la quiete malinconica della campagna mar-     le ideologie di regime. Il suo atteggiamento verso le au-
            chigiana veniva interrotta da alcune raffiche di mitra  torità politiche era sempre stato cauto, diffidente e di-
            seguite da un grido soffocato. L’odore acre della pol-  staccato. Una condotta che mantenne anche durante le
            vere da sparo si spanse nell’aria e alla moltitudine dei  fatidiche ore che seguirono l’Armistizio. Animato dal-
            colori di quel sereno crepuscolo si sostituì il pallore  l’amore per la libertà e la giustizia non ebbe mai un at-
            del volto esanime dell’ufficiale, coperto, in parte, dal  timo di esitazione. Mai un dubbio sulla decisione da
            terreno secco. A poche centinaia di metri, nella segre-  prendere. Mai un ripensamento. Pasquale Infelisi era un
            gazione forzata di un manicomio trasformato in car-     Ufficiale dei carabinieri con gli alamari cuciti sulla pelle,
            cere, si sentivano ancora le urla disperate di una donna  come si direbbe oggi. Aveva giurato fedeltà al Re e agli
            cui era stato strappato il marito e i pianti strazianti dei  Italiani. Sapeva cosa doveva fare: rimanere al proprio
            figli cui era stato portato via il padre. Così cadde, sotto  posto, accanto alla popolazione civile. Presidiare le ca-
            il fuoco tedesco, un altro martire dell’Arma dei Cara-  serme dell’Arma evitandone il saccheggio. Vicino ai
            binieri,  il  Comandante  del  Gruppo  di  Macerata.    suoi  uomini.  A  difenderne  la  vita  e  l’indipendenza.
            L’uomo che né lusinghe né minacce avevano piegato       Questo significava però assumere nei confronti delle au-
            alla volontà nazifascista.                              torità occupanti un comportamento non solo poco col-
            Era l’epilogo funesto di uno spietato braccio di ferro,  laborativo, come sino ad allora, ma contrastarle e sfidarle
            durato mesi, tra le autorità occupanti e i carabinieri di  senza esclusione di colpi. Ostacolare e sabotare le atti-
            quella provincia, rappresentati e tutelati dall’ufficiale.  vità nazifasciste senza timore di ripercussioni.



                      Il Maggiore Infelisi era stato destinato



                   al Gruppo di Macerata il 24 marzo 1942.


              Al momento dell’Armistizio non ebbe dubbi



                  né esitazioni, occorreva restare al proprio


               posto, difendere la popolazione, boicottare


                  l’occupante nazista, aiutare la Resistenza









            16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV
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