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CRONACHE DI IERI












            Il Brigadiere, così, aveva preso subito ad investigare per
            appurare la fondatezza delle voci, verificando che, come
            ancora oggi recita la massima “vox populi vox Dei”, la
            notizia che “girava” era effettivamente vera!
            Le indagini consentirono di accertare il fatto e le re-
            sponsabilità del capocomico e del becchino del paese,
            Antonio  Buonvino  e  Adolfo  Maia:  i  due  “attori”  di
            questa bizzarra e un po’ macabra vicenda. Ecco come fu!
            Nei primi giorni del mese di dicembre, probabilmente
            il 6, un martedì, si presentò al capocomico un uomo,
            poco meno che cinquantenne, affermando di essere in
            grado  di  poterlo  aiutare  nella  ricerca  dei  teschi;  si
            trattava di Adolfo Maia, appunto il becchino del cimitero
            comunale, uomo temprato dall’età, ma più che altro dal
            carattere e da una certa intraprendenza che già gli aveva
            procurato delle vicende giudiziarie con delle condanne
            in passato. Ma questo forse il Buonvino, che si trovava
            soltanto in trasferta in Piemonte, non lo sapeva o co-
            munque pur potendolo immaginare poco gli importava,
            gli interessò invece subito l’offerta e, sebbene la cosa gli
            fosse apparsa un po’ bislacca, gli sembrò comunque la
                                                                      IL TEATRO COMUNALE DI GRAGLIA (FOTO TRATTA DA WWW.NEWSBIELLA.IT)
            buona  occasione  per  cessare  finalmente  dalla  penosa
            ricerca dei finti teschi in cartapesta, che parevano essere  esistente  nel  pavimento.  Il  Maia  poté  entrare  nel  locale
            proprio introvabili nella zona.                         perché, come becchino, ha le chiavi della porta».
            L’accordo, dunque, fu presto raggiunto; ovviamente nella  Il giorno seguente a quello in cui avvenne il patto il
            sua mansione di becchino il Maia aveva tutta la possibilità  Buonvino, accompagnato da certo Barrione, fu a casa
            di procurare due teschi e volendo, facile immaginare,   del Maia, inconsapevole di dove realmente si trovasse, e
            anche altro!                                            qui ebbe in consegna i due teschi in cambio di due lire
            Dagli atti processuali si legge che il becchino, con una  e di alcuni biglietti di ingresso al teatro. Si potrà imma-
            scala che era nella chiesa del cimitero, si calò in un sot-  ginare che l’attore napoletano, consapevole della gravità
            terraneo «ove in epoca lontana e fino alla metà del secolo  del  fatto,  si  sarà  velocemente  ritirato  alla  propria
            scorso si ponevano i cadaveri dei più poveri, di quelli cioè  abitazione, timoroso ma soddisfatto per la fine delle sue
            che  non  avevano  i  mezzi  da  potere  vedere  in  una  cassa  pene e che l’Amleto fosse salvo!
            rinchiusi i loro resti mortali, in modo da essere seppelliti nel  Ahi… Ahi… poveretto! Non sapeva che di lì a poco
            recinto del cimitero […]. Quei cadaveri, spogliati dei loro  avrebbe  dovuto  affrontare  altre  pene  ben  più  gravi  e
            abiti, venivano, in una promiscuità orrida di carni putrefatte,  anche onerose! Infatti il Brigadiere di Sordevolo ina-
            gettati e caricati nel sotterraneo […]. Per accedervi bisognava  spettatamente gli piombò in casa per una perquisizione,
            aprire la porta di un locale chiuso che serve per rimessa di  che nel frattempo aveva disposto il Giudice Istruttore
            carrozze funebri […]. Entrati nel locale predetto, si segue,  della Procura del Re di Biella, informato proprio dal
            con una scala a pioli, scender nel sotterraneo, da un’apertura  sottufficiale, e gli sequestrò i due teschi.



            66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV
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