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CRONACHE DI IERI
razione di 13ª, 14ª e 15ª) e un reparto di Allievi
Zaptiè. La 13ª Compagnia venne affidata al Capitano
Radaelli, la 14ª al Capitano Alessandroni e la 15ª al
Capitano Mannatrizio. Il Gruppo ebbe l’incarico di
presidiare un tratto della linea del fronte lungo l’Omo
Bottego. Alle prime luci dell’alba del 16 aprile una
pattuglia comandata dal Carabiniere Guido Manzato
catturò il Tenente del Genio inglese Fitzgerad Deshond
che si era avvicinato con l’intento di fare rilievi. Nello
scontro a fuoco fu ucciso l’ascaro che accompagnava
l’Ufficiale. Il 22 maggio il Gruppo si posizionò in
località Deccano sempre in difesa dell’Omo Bottego.
Lo spostamento fu rallentato dalla pioggia battente
che rendeva quasi impraticabile la marcia dei veicoli e
dai bombardamenti nemici. Il tre giugno il 3° Gruppo
ricevette l’ordine di raggiungere la sede del Comando
di Difesa del Bottego. La marcia durò per due giorni e
solo all’alba del 5 gli uomini agli ordini del Tenente
Colonnello Calderari raggiunsero l’obiettivo. Lo stesso
giorno, festa dell’Arma, si recò a far visita al reparto il
Generale Taddei che distribuì viveri e generi di conforto
ai carabinieri schierati. Alle quattordici in punto i ca- CARTINA CON LE LOCALITÀ RAGGIUNTE DAI
CARABINIERI AGLI ORDINI DEL TEN. COL. CALDERARI
rabinieri del 3° Gruppo presero in consegna la sede
del Comando di Difesa in sostituzione del reparto del
Regio Esercito comandato dal Colonnello Buselli. centro dello schieramento, mentre la 15ª si dispose a
Quest’ultimo aveva ricevuto l’incarico di operare un protezione del fianco esposto sul Bottego. La 14ª
azione di bonifica per scovare forze nemiche presenti Compagnia si schierò invece a destra dello schieramento
sulla riva destra del fiume. con il compito di contrattaccare e occupare una collina
Alle ore 17.00 il Comando di Difesa del Bottego, pre- poco distate da cui il nemico spadroneggiava con il
sidiato dai soli carabinieri del 3° Gruppo, venne im- suo fuoco micidiale. Nell’infuriare del fuoco giunse il
provvisamente attaccato da un ingente numero di forze Colonnello Buselli reduce dal rastrellamento per
ribelli unite a quelle britanniche. Così descrisse l’attacco avvertire che l’offensiva nemica era stata scagliata su
il Tenente Colonnello Calderari: “…da tergo e da destra tutto il fronte del Bottego. La prima linea italiana era
e di fronte da un nutrito fuoco di fucileria, mitragliatrici e stata aggirata e aveva già ceduto. Agli uomini del 3°
cannoni. Eravamo circondati. A non più di duecento metri Gruppo Carabinieri Reali non restava altro da fare
da noi vedevamo fra la sterpaglia l’agitarsi di cappellacci che resistere il più a lungo possibile per poi ripiegare
alla boera delle truppe regolari nere di un reggimento di in maniera ordinata. Ormai braccati, accerchiati, sfiniti
King’s African Rifles”. Superata la sorpresa gli uomini i carabinieri del 3° Gruppo alla testa degli Zaptiè e di
del 3° Gruppo si disposero alla battaglia. Il plotone una ventina di Ascari operarono una mossa tanto az-
comando e la 13ª Compagnia si posizionarono al zardata quanto vincente. Quando tutto sembrava
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV 65