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CRONACHE DI IERI
Il 5 aprile 1941 Addis
Abeba, dichiarata
città aperta, venne quattro pattuglie in motocicletta e due autocarri di
scorta, con a bordo sessanta uomini agli ordini del
Brigadiere Gallia, partirono all’istante. Ordine categorico:
consegnata agli proseguire ad ogni costo. Almeno un veicolo avrebbe
dovuto portare a termine la missione.
inglesi. I Carabinieri Alle 21.30 il Tenente Colonnello Calderari ordinò di
riprendere la marcia. Alle 22.40, quando oramai Uolisò
era stata lasciata alle spalle da circa venti chilometri, il
del Gruppo di Addis cammino della colonna venne interrotto dalla presenza
di alcuni corpi sulla carreggiata. La staffetta era stata
Abeba attesero la attaccata. Uno dei due autocarri di scorta colpito più
volte era precipitato nella scarpata. Il secondo mezzo
anch’esso colpito era stato reso inservibile insieme a
consegna delle chiavi due motociclette. Le autovetture e le altre due moto-
ciclette di scorta (Carabinieri Mimmi e Toni) avevano
della città prima di evitato l’imboscata ed erano riuscite a proseguire. Con-
temporaneamente l’intera colonna venne attaccata da
iniziare la marcia un gruppo di ribelli. L’imboscata venne respinta dalla
pronta reazione dei Carabinieri. Ciò nonostante caddero
sei Zaptiè, mentre il Carabiniere Rocco Maggio e altri
verso l’Omo Bottego quattro militari indigeni erano rimasti feriti.
Raccolti e sepolti i corpi, la colonna riprese la marcia
che fu presto interrotta da un nuovo ostacolo. Due au-
tovetture e la motocicletta del Carabiniere Toni erano
enormi difficoltà. Alle ore 19.20, tutti gli uomini del state costrette a fermarsi per guasti causati dai colpi di
Gruppo avevano raggiunto la località. Ma la strada da arma da fuoco scagliati dal nemico. Le speranze del
percorrere verso l’Omo Bottego era ancora lunga. Circa Gruppo di passare il ponte sul Bottego prima della
una sessantina erano i chilometri ancora da percorre. deflagrazione erano tutte riposte nel Maggiore Gori-
Ben presto giunse notizia che l’unico ponte percorribile gliano, nel Tenente Gizzio e nel Carabiniere Mimmi
sull’Omo Bottego per raggiungere Succurru’ sarebbe passati indenni all’ennesimo assalto. Questi ultimi riu-
stato fatto brillare (dalle stesse forze italiane) allo scirono a portare a termine la missione e far sospendere
scoccare di quella mezzanotte. Era una vera e propria le operazioni. Alle ore 02.00 la colonna passò l’Omo
corsa contro il tempo. A quella andatura l’intero reparto Bottego. Il ponte venne fatto esplodere subito dopo.
non sarebbe mai arrivato in tempo. Uomini e mezzi Alle prime luci dell’alba il reparto raggiunse Succurrù
rischiavano di rimanere intrappolati e catturati dal ne- e si unì alle forze del Generale Scala.
mico. Alle ore 20.00, il Comandate del Gruppo, Il 12 aprile nell’ambito della riorganizzazione dei
Tenente Colonnello Umberto Calderari predispose reparti dell’Arma impegnati in Africa Orientale, il
una staffetta con l’incarico di giungere sull’Omo Gruppo di Addis Abeba venne trasformato nel 3°
Bottego prima della mezzanotte e far sospendere le Gruppo Carabinieri Reali Mobilitato. Il reparto venne
operazioni. Quattro autovetture, ognuna con un ufficiale, articolato su tre Compagnie (che assunsero la nume-
64 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV