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CRONACHE DI IERI
LA BATTAGLIA SULL’OMO
BOTTEGO FU COMBATTUTA
IL 5 GIUGNO 1941, NEL
GIORNO DELLA FESTA
DELL’ARMA
di GIOVANNI SALIERNO
ui fronti dell’Africa Orientale Italiana dell’Africa Italiana (P.A.I.), che avrebbe dovuto con-
l’Arma dei Carabinieri fu impegnata segnarla agli inglesi. Sino ad allora nella capitale aveva
principalmente nella repressione della operato il Gruppo Carabinieri di Addis Abeba tra-
guerriglia fomentata dagli inglesi e sformato (lo stesso 1° aprile) da reparto territoriale a
nelle operazioni militari al fianco delle unità mobilitata. All’atto formale della consegna delle
truppe del Regio Esercito. Il 1° aprile chiavi (5 aprile 1941) anche al Gruppo Carabinieri,
S1941, il grosso delle forze italiane di rimasto a disposizione del Generale Mambrini, era
stanza ad Asmara (attuale Eritrea) fu costretto a stato dato l’ordine di lasciare la città e raggiungere a
ripiegare verso l’interno sotto la pressione dell’offensiva Succurrù, oltre l’Omo Bottego il Generale Scala. Il re-
britannica. Il Vice Re Amedeo di Savoia Duca d’Aosta parto era composto da 747 uomini: 211 nazionali, in
si portò con il suo Stato Maggiore sull’Amba Alagi maggioranza militari dell'Arma e 536 coloniali (Zaptiè
(attuale Etiopia) mentre il comando delle truppe addestrati dagli stessi carabinieri). L’unità era suddivisa
italiane, retto dal Generale Scala, ripiegò a Succurrù in quindici nuclei uno per ogni fortino dislocato nella
(Sokuro) località a sud oltre l’Omo Bottego (un fiume vasta area su cui si estendeva la provincia di Addis
lungo 760 chilometri che taglia in due il quadrante Abeba. L’ordine di marcia prevedeva che tutti i nuclei
sud-occidentale del territorio etiopico). Il Comando convergessero e si riunissero a Uolisò (Woliso), città
Superiore Carabinieri dell’Africa Orientale Italiana dislocata sulla direttrice per raggiungere l’Omo Bottego.
retto dal Generale Lionetto Taddei trovò riparo a L’impresa era tutt’altro che facile da compiersi sia per
Gimma. La travolgente avanzata nemica costrinse le gli assillanti bombardamenti dell’aviazione britannica
truppe italiane ad evacuare e consegnare la stessa sia per gli attacchi delle bande di ribelli. Alle ore
Addis Abeba, dichiarata città aperta per sottrarre la dodici in punto venne dato l’ordine di lasciare Addis
popolazione civile agli effetti nefasti dei bombardamenti. Abeba. Contemporaneamente dai nuclei distaccati
Il comando della città era rimasto nelle mani del Ge- partirono uomini e mezzi per ricongiungersi a Uolisò.
nerale Mambrini, in quel periodo capo della Polizia La marcia verso il punto di raccolta non presentò
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV 63