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PAGINE DI STORIA
La mattina del 6 maggio, i Carabinieri si
adunano presso la stazione ferroviaria pronti
alla partenza, raggiunti da 300 soldati delle
Brigate Firenze e Sesia che avevano assunto
anch’essi la decisione di abbandonare Fiume
[…] arginare la campagna repubblicana che si sfrenava sciolto da ogni vincolo e poter abbandonare la città. Si ri-
senza ritegno e per arginare la indecente gazzarra di insulti terrà accettata la proposta quando allo scadere delle ore 12
e contumelie rivolte […] contro i carabinieri e loro Ufficiali. di stamane non fosse pervenuta alcuna risposta». Una presa
E perciò vari Comandanti di reparto si astennero, i più per di posizione coraggiosa, coerente con lo stile rigoroso
protesta per gli ultimi fatti, dall’intervenire al pranzo. Fra dell’ufficiale. La mattina del 6 maggio, i Carabinieri si
essi lo scrivente, il Colonnello Repetto, Maggiore Rigoli [… adunano presso la stazione ferroviaria pronti alla par-
] ed altri ancora, tredici o quattordici in tutto». tenza, raggiunti poco dopo da 300 soldati delle Brigate
Ad una settimana dal convivio conciliatore, i rapporti Firenze e Sesia, fedeli al Re, che avevano assunto an-
tra d’Annunzio e Vadalà si rompono definitivamente. Il ch’essi la decisione di abbandonare Fiume. La replica
5 maggio giunge sulla scrivania del Capitano una de- del Vate non si fa attendere e alle 10.00 circa giunge a
nuncia che lo porta a conoscenza di un’incursione av- Vadalà: «Non è ammissibile, verso il Comandante, questa
venuta nei magazzini Corich e Zottinis la sera prima. forma di minaccia e d’imposizione. La Sua lettera mi fu
Erano state forzate una saracinesca ed una porta in- consegnata alle ore 9 e 30 da un Suo Maresciallo sulla pub-
terna; erano stati rubati 20 kg di formaggio, alcune be- blica via. Non prosciolgo dal giuramento né Lei né i Suoi
vande, una pistola ed erano state scassinate alcune casse carabinieri. Non tollero radunate militari del genere di
contenenti vestiti, rendendo inservibile la maggior parte quella che stamani è da Lei promossa. Le ordino di far tor-
della merce presente. Nell’apprendere ciò, Vadalà scrive nare i Suoi uomini agli alloggi e ai servizi e di attendere le
a d’Annunzio: «La perquisizione venne compiuta da arditi disposizioni che io darò. In caso di disobbedienza, adopererò
della Compagnia D’Annunzio; da informazioni assunte mi la forza contro i traditori». Seguirono frenetiche trattative
risulta che l’ordine di tale perquisizione venne dato agli ar- volte ad evitare uno scontro armato. I Generali Cecche-
diti dalla S.V. stessa. […] va rilevato che le perquisizioni rini e Tamaio avrebbero mediato con d’Annunzio.
così compiute rappresentano un’illegalità, un attentato alla Troppo tardi. Vadalà aveva preso la sua decisione irre-
libertà di cittadini e all’inviolabilità del loro domicilio, un vocabile: «[lo scrivente]…conscio della necessità di scindere
abuso terroristico della forza, inteso a suscitare ad arte ed la propria responsabilità da quella del Comando e di salva-
in piena malafede nel resto della cittadinanza, l’impressione guardare l’onore ed il nome dell’Arma, dichiarava netta-
di pericoli e manovre di un partito cittadino […] Di fronte mente che non era più compatibile la presenza e la
a tali fatti che si ripetono con frequenza impressionante, non collaborazione dell’Arma colle direttive di un Comando, che
potendo lo scrivente porre argine all’indirizzo dato da al- per tante prove si era rivelato in aperta opposizione ai sen-
cuni irresponsabili, né più oltre tollerarlo, nell’intento di timenti che amano i carabinieri Reali».
protestare contro gli abusi e salvaguardare l’onore e il pre- Nel pomeriggio d’Annunzio fa comunicare il suo nulla
stigio dell’Arma, chiede per la seconda volta di esser pro- osta garantendo che non ci sarà alcun uso della forza
20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV