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PAGINE DI STORIA
FIUME, 18 MARZO 1920. D’ANNUNZIO PARLA AI LEGIONARI IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA FESTA DI SAN GABRIELE
idea, se ve ne fosse stato bisogno». capo ufficio stampa di d’Annunzio, viene arrestato dai
Lo scetticismo sulle sorti di Fiume che inizia a propa- Carabinieri, per aver aggredito un Brigadiere che aveva
garsi, poco influisce sull’opera quotidiana dei Carabi- chiesto l’esecuzione della Marcia Reale durante un co-
nieri che, tuttavia, sempre più si trovano a fronteggiare mizio, lo stesso De Ambris si adira al punto da escla-
l’ostilità e la diffidenza dei legionari e degli ufficiali fe- mare «ma io faccio arrestare i carabinieri». Probabilmente
deli a d’Annunzio. All’inizio di gennaio 1920 il governo per stemperare il clima di tensione e nel tentativo ulte-
dannunziano assume un indirizzo marcatamente rivo- riore di condurre a sé i Carabinieri, d’Annunzio si pro-
luzionario così come dimostra la nomina a capo di ga- nuncia ancora editando due volantini dalle consuete
binetto dell’ex sindacalista ed anarchico Alceste De intensità. Nel primo, datato 3 aprile 1920, accennando
Ambris. I carabinieri, nel frattempo, sono visti con so- ai contrasti sorti dopo l’arresto del Belli, riconosce ai
spetto. Il capitano degli arditi Mario Carli in alcune cir- Carabinieri che «oggi, tra dissensi artificiosamente provo-
costanze ebbe a dire che era meglio mandarli “fuori dai cati da deformazioni maligne o stolte di un disegno concepito
piedi”. Quando il 27 marzo, il giornalista Pietro Belli, con spirito leale come semplice mezzo di difesa e di resi-
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