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PAGINE DI STORIA
I CARABINIERI VOLONTARII
A Fiume d’Annunzio inizia a conferire e a distribuire riconoscimenti, elogi e lodi di ogni genere nella
piena esaltazione ed euforia che il momento gli concede, in virtù delle funzioni e dei poteri che si è au-
toattribuito nella sua nuova veste di Comandante e Governatore della città. Il 27 settembre 1919
decide di proporre (non si sa a chi) un Encomio solenne alla “Legione dei Carabinieri volontarii”,
reparto che risiede però solo nella sua mai doma fantasia. I Carabinieri presenti a Fiume, infatti, non
costituiscono una Legione (probabilmente intendeva assimilarli ai suoi legionari) e non sono per nulla
volontari. Un manifestino a sua frma riporta gli abituali toni ridondanti e solenni: «Quando un ufciale
esemplare come il Capitano Rocco Vadalà, insignito di diciotto ricompense al valore, ferito tre volte, dichiarato
eroe integerrimo dall’ammirazione dell’eroica Brigata Sassari […] supera il confitto della sua coscienza e fa
l’intera dedizione di sé alla santa Causa, qual mai peso possono avere contro di noi le meschine rampogne, le
meschine menzogne e le minacce più meschine ancora?». Evidentemente il Vate è convinto di aver arruolato
alla “santa Causa” di Fiume il Capitano Vadalà che di tale professione di fedeltà non ha mai dato
annuncio. Il testo prosegue e l’occasione è colta dal Vate per dar voce alla sua linea politica: «Come non
mi stanco di afermare che la Patria vera è qui, così non temo di afermare che qui soltanto è l’onore dell’Arma,
o Carabinieri volontarii. Non è certo là dove nel tumulto della via e della piazza si calpesta la bandiera di
Fiume italiana, si reprime col pugno il grido che esalta la Città Olocausta […] non è neppur là, su la linea del
blocco, dove si malmena chi per giungere alla meta sacra ha digiunato in cammino tre giorni e s’è trascinato per
boschi e per valichi esausto». Il manifesto si conclude con il rinnovato richiamo a ignorare il Governo
italiano ribadendo che la Patria si è trasferita a Fiume: «Carabinieri volontarii, l’onore dell’Arma non è là
dove tutte le brutalità sono aizzate a eseguire le repressioni odiose di quel bestialissimo sbirro che imbavaglia
e ammanetta l’Italia stracca. L’onore dell’Arma […] è qui dove la vostra Legione ogni giorno crescente,
condotta dal più prode e dal più sagace dei capitani, si adopera a purifcare la città dagli intrusi […] facendo
della nostra Fiume, anche per questa dignità armoniosa, l’esempio del mondo».
cui nome si intitola la Legione, all’eroe di Pralungo, al sol- sobrietà e compostezza dell’Arma. In uno dei rapporti
dato irreprensibile, io consegno questo simbolo. Nelle sue di Vadalà emergono le perplessità che stavano affio-
mani sembra già vittorioso. Nelle vostre mani non s’abbas- rando anche nei reparti dell’Esercito che avevano soste-
serà giammai […] Viva la Legione dei Carabinieri Reali nuto l’impresa: «In quei giorni pure il Maggiore Reina
“Rocco Vadalà”!». La fotografia che testimonia questo [Granatiere, Capo di Stato Maggiore a Fiume, sospet-
evento non è poi così corrispondente alla prosa opulenta tato da d’Annunzio di essere divenuto filogovernativo;
che l’accompagna. D’Annunzio, in uniforme da Tenente rimosso dall’incarico il 10 dicembre 1919 – Nda] di
Colonnello dei Lancieri di Novara, nonostante non sia fronte ad una propaganda più intensa che si svolgeva in
più in servizio, si trova in posizione leggermente avan- mezzo al Battaglione Granatieri […] tenne allo stesso bat-
zata, centrale, in mezzo ad alcuni carabinieri. Vadalà, in- taglione un discorso spiegando ai soldati il motivo del gesto
vece, è a lato, distante dal poeta, con le mani in tasca, lo di Ronchi ed incitandoli a non dimenticare la fede giurata
sguardo altrove, accigliato e austero. Una separatezza al Re […] Lo scrivente trovandosi innanzi ad una situa-
che non appare solo fisica ma anche ideale, che il Capi- zione così nuova, non mancò di esternare pubblicamente in
tano intende mantenere anche e soprattutto in quelle ogni occasione ed in ogni ambiente, la sua fede incrollabile
occasioni da parata che tanto appagano l’euforico d’An- nel Re e nella Dinastia, affermando che egli e i suoi carabi-
nunzio e che non appartengono, invece, alla tradizionale nieri avrebbero versato il loro sangue per tale fede e tale
16 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV