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PAGINE DI STORIA
La relazione di Fagà
analizzava la
delle attività spionistiche straniere.
Fagà rilevava, inoltre, la necessità di collegamenti
fissi con altri Centri dislocati in Grecia, Montenegro, situazione albanese
Kosovo e con il Servizio informativo tedesco: in par-
ticolare collegare Pristina con Mitroviza. In quel considerata
tempo i rapporti segnalavano principalmente i per-
sonaggi sospetti che entravano o uscivano dal territorio
di competenza, ignorando notizie che potevano avere dall’Ufficiale
particolare interesse per il controspionaggio. Non
erano segnalate attività di ribelli e la propaganda co- nettamente ostile
munista in essere in quei territori. Gli incontri di
briefing (usando un termine contemporaneo), erano
solo quindicinali e probabilmente occorreva renderli all’Italia e ormai
settimanali per uno scambio più efficace e tempestivo
delle notizie: era noto che il nemico avesse una vasta profondamente
rete informativa in atto. Era ben chiaro all’esperto
professionista del controspionaggio che tutte le armate, permeata
ritirandosi, lasciavano sul territorio un gruppo ben ad-
destrato che continuava a fornire notizie, operante su
una rete organizzata in precedenza dai consolati e le- dall’influenza
gazioni delle potenze avversarie in previsione dell’ab-
bandono del territorio da parte delle truppe amiche. comunista
Sebbene l’Ufficio ‘I’ Albania avesse registrato alcuni
successi, molti agenti inglesi, al comando di un ben
noto ma inafferrabile Colonnello Hill, ricevevano limitava al settore politico ma riguardava da vicino
aiuto proprio dalla popolazione albanese e da alcune anche quello militare. La propaganda comunista, a
autorità locali che andavano quindi costantemente giudizio di Fagà, era di grande pericolo per la stessa
monitorate. Questi agenti indirizzavano le loro attività stabilità interna dell’Albania e con evidenti possibili
nel settore della ‘propaganda’ antinazionale, in specie riflessi sulla questione militare.
anticomunista: già da alleati, gli angloamericani cer- Altro punto da rivedere, secondo Fagà era la situazione
cavano di contrastare la diffusione del comunismo della rete fiduciaria non ottimale anche per la mancanza
nei Balcani. di preparazione linguistica da parte degli italiani: vi
Oltre agli inglesi, infatti, erano molto attivi quelli erano solo informatori occasionali che di tanto in
che allora erano chiamati ‘agenti del Comintern’. tanto svolgevano compiti generici, mentre da parte
Ambedue gli schieramenti spionistici, però, potevano comunista la propaganda e la crescente penetrazione
contare su una grande quantità di monete d’oro che era notevole, incluso il supporto alle bande ribelli. Al
riuscivano a sciogliere le lingue molte più di una de- proposito scriveva Fagà: L’attività e il rendimento dei
prezzabile carta-moneta. Il partito comunista albanese, centri in Albania non potranno essere incrementati fino a
in contatto con i ribelli montenegrini, serbi e bulgari, quando non sarà costituita la rete fiduciaria che, per la
sviluppava un’intensa attività informativa che non si delicata situazione di ostilità interna e di oltre frontiera,
48 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III