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CRONACHE DI IERI





                                                                               I carabinieri


                                                                    trovarono sull’uscio


                           lle  ore  tredici  del  26  aprile  1910  a
                           Roma, in via di San Calisto, nel rione    dell’abitazione una
                           Trastevere, i Carabinieri Giuseppe Car-
                                                                           donna, riversa
                           boni,  Francesco  De  Julis,  Gorgonio
            A Fratini e l’Allievo Carabiniere Barto-
            lomeo Diambri si trovavano nel corpo di guardia della
            Stazione  intenti  a  prepararsi  per  intraprendere  il     a terra esanime,
            servizio di pattuglia. All’improvviso un ragazzino, ac-
            compagnato da altre persone, arrivò di corsa urlando:                 che stava
            “Accorrete,  accorrete  perché  un  uomo  ha  ammazzato  la
            moglie e minaccia gli inquilini!”. Diceva di chiamarsi
            Alfredo. Era molto affannato e aveva corso a perdifiato.             perdendo
            Supplicò  i  militari  affinché  lo  seguissero  subito  al
            civico 29 di via dei Fienaroli.                                 molto sangue
            I Carabinieri De Julis e Carboni uscirono immediata-
            mente dalla caserma e correndo per i vicoli di Trastevere
            al seguito del giovane Alfredo giunsero in pochi minuti  sarmato a fronteggiare la forza sovraumana di quell’uomo
            all’indirizzo indicato loro.                            in  attesa  del  provvidenziale  arrivo  del  Carabiniere
            Intanto l’eco dei colpi di pistola esplosi aveva destato  Fratini e dell’Allievo Carabiniere Diambri, che si erano
            paura e curiosità negli abitanti del vecchio quartiere e  dovuti trattenere in strada per prestare soccorso alla
            nei passanti che, avvicinatisi al luogo da cui sembravano  povera vittima, miracolosamente ancora in vita.
            essere partiti gli spari, rimasero atterriti nell’osservare  Il Fratini, osservata l’evidente difficoltà dei suoi due
            la  scena  che  si  presentava  loro  innanzi:  sull’uscio  di  colleghi nel tentare di arginare la furia del criminale,
            un’abitazione una donna, Maria Aleandri, cugina del     decise di usare la propria arma ma, sfortunatamente, il
            piccolo Alfredo, era riversa a terra esanime e stava per-  proiettile  esploso  colpì  il  parigrado  De  Julis  ad  una
            dendo molto sangue dalla testa.                         gamba.  Dopo  diversi  minuti  di  dura  lotta  corpo  a
            I  due  militari  salirono  rapidamente  le  rampe  delle  corpo i quattro i militari riuscirono finalmente a disar-
            scale fino a raggiungere il primo piano di quella piccola  mare e a immobilizzare l’uomo.
            palazzina  nel  cuore  del  borgo  di  Trastevere.  “Quasi  L’Allievo  Diambri  insieme  al  Carabiniere  Antonio
            raggiunta la sommità della scala - si legge nel rapporto  D’Acunio,  accorso  nel  frattempo,  si  incaricarono  di
            redatto il 27 aprile dai Carabinieri - il Placidi, che im-  accompagnare i colleghi feriti all’Ospedale della Con-
            pugnava ancora una rivoltella, uscì improvvisamente da  solazione, dove era stata trasportata anche la povera
            un  corridoio  ed  esplose  contro  i  militari  due  colpi  di  Maria  Aleandri  che  versava  in  condizioni  disperate
            rivoltella, uno dei quali perforò la tesa del cappello del Ca-  con  ferite  alla  testa  e  al  volto.  Alfredo  Di  Berto,  il
            rabiniere De Julis [mentre l’altro attinse] il Carabiniere  cugino della vittima, per quanto giovanissimo – aveva
            Carboni che lo seguiva (…). Fra i due carabinieri ed il  solo quattordici anni – aveva dimostrato in quella cir-
            Placidi  avvenne  una  colluttazione  nella  quale [questi]  costanza  di  avere  molto  coraggio  divincolandosi  dal
            oppose violenza e resistenza per sottrarsi all’arresto”.  pericolo delle minacce dell’uomo per correre ad avvertire
            La colluttazione fu talmente furiosa che al Carabiniere  i carabinieri e ottima lucidità per esser corso poi su
            De Julis scivolò di mano la pistola, rimanendo così di-  viale del Re (oggi viale Trastevere) per cercare un vet-



            52 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III
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