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CRONACHE DI IERI
IL MARESCIALLO MAGGIORE CARMINE ZUDDAS
Il Maresciallo Maggiore Carmine Zuddas era alla cattura nazista, presentandosi al centro di
nato il 23 gennaio 1886 a Serramanna (all’epoca raccolta dei CC.RR. di Firenze il 15 settembre
provincia di Cagliari, attualmente del Sud Sardegna), dell’anno successivo per essere assegnato alla
da Francesco e Priama Littera. Il padre, possidente Legione di Firenze. Fu insignito della medaglia
terriero di Serramanna e padre di 25 fgli, nel commemorativa della Guerra 1915-1918 (anni
periodo delle lotte risorgimentali, aveva combattuto di campagna 1916-17-18), della croce al merito
al fanco di Giuseppe Garibaldi. di guerra, della croce d’argento per anzianità di
Il 1° novembre 1904 Carmine si arruolò come servizio, della medaglia interalleata della Vittoria
allievo carabiniere a piedi volontario nel Deposito e della medaglia a ricordo dell’unità d’Italia.
di Cagliari. Divenne Vice Brigadiere nel 1918, Dal matrimonio con Margherita Rotelli, avvenuto
Brigadiere l’anno successivo, Maresciallo d’Alloggio il 18 luglio 1920 a San Miniato, in provincia di
nel 1926, Maresciallo Capo nel 1928. Prestò Pisa, dove prestava servizio come Comandante
servizio nelle Legioni di Firenze, Torino, Genova, della Stazione Carabinieri, nacquero tre fgli
Roma e Cagliari. Fece parte del Regio Corpo maschi Giovanni, Enrico e Antonio Pompeo.
delle Truppe Coloniali (dal 1915 al 1916) e Giovanni, nato a San Miniato il 19 ottobre 1913,
durante la Prima Guerra Mondiale prese parte divenne brigadiere dei Carabinieri. Dopo l’8 set-
alle azioni di guerra inquadrato nel 331° Plotone tembre 1943, nella provincia di Arezzo, radunò
Mobilitato Carabinieri. Collocato a riposo per un gruppo di soldati sbandati, in prevalenza cara-
anzianità di servizio il 1° novembre 1934, fu ri- binieri, e ne assunse il comando con il grado di
chiamato alle armi per le esigenze connesse al se- capitano, conosciuto con il nome di battaglia “Ti-
condo confitto mondiale il 25 aprile 1941 e asse- fone”. Enrico, nato il 22 luglio 1921, si arruolò
gnato alla Legione dei CC. RR. di Firenze. Il 1° come ufciale dell’Esercito Italiano. Combatté
settembre 1941 ottenne la promozione a Maresciallo sul fronte e cadde in battaglia, durante la campagna
Maggiore. Comandante della Stazione di Molino di Russia. Antonio, nato il 9 ottobre 1927, studente,
del Piano, dopo l’8 settembre 1943 si sottrasse morì insieme al padre il 13 maggio 1945.
sempre con il Tenente Trafficante e con 23 militari, si loro incombenti da parte degli autori dell’efferato crimine.
trasferì a Molino del Piano. Intanto Bube si era eclissato. Le indagini proseguirono così senza un piano preciso.
Con la morte del Maresciallo Zuddas e in conseguenza Senza poter contare su rivelazioni decisive, ma compo-
della partenza, già precedentemente avvenuta, di alcuni nendo con pazienza le vaghe indicazioni date ora da
militari per il Nord, alla Stazione erano rimasti solo due uno ora da un altro degli interrogati, i quali tacevano
militari effettivi, i Carabinieri Salvatore Cundari e Gio- non appena si accorgevano d’aver detto troppo, i Cara-
acchino Spolverini. Il primo, era stato presente agli ac- binieri giunsero alla conclusione che nel gravissimo
cadimenti solo fino al momento del ferimento del par- fatto fossero implicati gli ex partigiani della frazione di
tigiano perché poi, compresa l’impossibilità di reagire, Santa Brigida. Così, a partire dal pomeriggio del 18,
era riuscito, come detto, a togliersi la giubba e a mescolarsi tra Molino del Piano, Santa Brigida e Firenze, i militari
tra la folla, per andare ad avvisare i superiori. Il secondo procedettero al fermo di undici persone. Mancava al-
era all’oscuro di tutto; quel giorno era rimasto in sede l’appello solo Renato Ciandri.
per svolgere il servizio di piantone. Il maggiore non mancò di ricercarlo. Si riteneva, infatti,
Fu subito chiaro che nessuno dei paesani avrebbe dato che si aggirasse ancora nei paraggi. Alle battute per la
valido ausilio alle investigazioni; l’ufficiale ebbe la netta cattura dei ricercati, disposte di giorno e di notte, parte-
sensazione che fossero tutti soggiogati da minacce su di ciparono tutti i carabinieri del Gruppo. Persero notti di
68 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III