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CRONACHE DI IERI





            Ciandri, partigiano conosciuto con il nome di battaglia La folla si era fatta
            Uno di essi era un volto noto: “Bube”, al secolo Renato

                                                                          più compatta e
            di  “Baffo  da  Volterra”,  suo  paese  natale.  Per  fortuna,
            però, i contestatori si erano allontanati subito e senza
            conseguenze.  Al  termine  della  processione,  il  parroco
            aveva tenuto un pranzo nella canonica. Erano invitati    minacciosa e con il
            anche  il  Maresciallo  Zuddas  con  la  famiglia  e  i  tre
                                                                          suo peso aveva
            militari dell’Arma. I commensali, circa una quindicina,
            erano intenti a mangiare e conversare quando, verso le
            14:15, era entrata nella stanza la figlia della domestica
            del Rettore di quel luogo sacro. Pallida in viso, la ragazza  diviso gli uni dagli
            si era messa a urlare: “Maresciallo, vada giù! Il custode
            sta litigando con della gente.” Dopo essersi armati, i Ca-   altri i carabinieri,
            rabinieri avevano lasciato il locale e si erano precipitati
            per  le  scale  per  raggiungere  il  cortile.  Con  loro  c’era
            Antonio, il figlio del maresciallo, studente diciassettenne.   circondandoli.
            Accanto alla porta del santuario c’erano due giovani e
            Scipione  Paoloni,  il  Rettore.  Al  sopraggiungere  dei Con il maresciallo
            una  ragazza  che  discutevano  animatamente  con  Don

                                                                               era rimasto
            militari, il prelato si era ritirato nella chiesa e il maresciallo,
            con tono calmo, aveva invitato i giovani a desistere dalla
            discussione. Uno di essi, per tutta risposta, aveva sferrato
            un violento pugno al sottufficiale colpendolo al naso e  solo il figlio Antonio
            alla bocca e facendolo sanguinare. A tale vista, Antonio
                                                                           diciassettenne
            a sua volta aveva colpito l’aggressore con un pugno, fa-
            cendolo cadere a terra. L’altro giovane, che fino ad allora
            era rimasto fermo, aveva raggiunto di corsa il cancello e,
            lanciando  un  fischio,  aveva  richiamato  l’attenzione  di  Quella fiumana, già eccitatissima e ora maggiormente
            altre  persone  che  in  quel  momento  si  trovavano  nel  esasperata per l’accaduto, aveva disarmato il maresciallo
            bosco vicino, probabilmente per riposare dopo il pranzo.  e lo aveva condotto, assieme al figlio, nella canonica. Dei
            In una manciata di secondi si era radunata una folla di  tre carabinieri, uno, Cundari, era stato accompagnato da
            esagitati, amici dei tre giovani, e di curiosi. La massa in  alcuni suoi conoscenti fuori dal cortile e, toltosi la giubba
            breve tempo aveva invaso il cortile.                    per confondersi nella ressa, si era messo in salvo. Innocenti,
            Il Maresciallo Zuddas, con l’intento di indurre quell’as-  in un primo momento condotto anch’egli fuori dal cortile
            sembramento  a  disperdersi,  aveva  esploso  in  aria  due  da alcuni amici, fu successivamente ricatturato e ristretto
            colpi di moschetto. Ma la folla si era fatta più compatta  in una cantina, sotto la canonica. Cacciavicca, portato
            e  con  il  suo  peso  aveva  diviso  gli  uni  dagli  altri  i  con il maresciallo nella canonica, per le minacce e i colpi
            carabinieri, isolandoli e circondandoli. Accanto al mare-  ricevuti, era svenuto ed era stato rinchiuso in una camera.
            sciallo era rimasto solo Antonio. Uno degli scalmanati,  Intanto  il  maresciallo,  dopo  aver  ricevuto  le  prime
            tale  Lugi  Panchetti,  aveva  aggredito  il  sottufficiale.  percosse al pian terreno, era stato condotto al piano su-
            Afferrato il moschetto, aveva tentato di strapparglielo  periore. Qui, dopo avergli strappato i gradi e gli alamari
            dalle mani. Antonio, terrorizzato, aveva preso l’arma del  dall’uniforme, alcuni giovani lo avevano seviziato e colpito
            padre  ed  esploso  un  colpo  di  pistola  sul  Panchetti,  con sputi e bastonate. Per ritorsione per la morte del
            ferendolo al petto e cagionandone subito dopo la morte.  Panchetti  i  facinorosi  ne  avevano  deciso  l’uccisione.



            66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III
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