Page 91 - Notiziario 2017-6
P. 91
CARABINIERI DA RICORDARE
a metà strada quando incrociò il proprio comandante si costituirono anche gli altri due pericolosi latitanti
di stazione che già si stava portando sul luogo della suoi complici. Il brillante risultato veniva ottenuto,
sparatoria, attirato dal fragore degli spari. Giunto dopo appena dodici giorni dall’omicidio dell’Ap-
sul posto poté soltanto constatare la morte dell’Ap- puntato Selenu, grazie all’incessante e puntuale
puntato Selenu e il ferimento dell’altro carabiniere attività investigativa che il Brigadiere Moreni aveva
e pur mettendosi immediatamente sulle tracce dei intrapreso sin da quella sfortunata sera del 19 set-
banditi omicidi, non riuscì nell’intento di acciuffarli. tembre. L’acume investigativo e il coraggio vennero
Il sacrificio dell’Appuntato Salvatore Selenu, che ricompensati dal Comando Generale dell’Arma dap-
lasciava la moglie e due figlie in tenerissima età, fu prima con l’Encomio Solenne, nel novembre 1932,
premiato, quale prima attestazione di merito, con commutato poi in medaglia d’argento al valor mili-
l’encomio solenne concesso dal Comando Generale tare, nel 1934, con la seguente motivazione: “Co-
dell’Arma, e in seguito con la medaglia di bronzo al mandante di una pattuglia di tre uomini, di notte,
valor militare alla memoria concessagli con regio scorto in aperta campagna un temibile malfattore,
decreto del 22 gennaio 1934. armato di moschetto, che pochi giorni prima aveva
Ma il Brigadiere Moreni, caparbio e tenace, animato ucciso un milite della sua stazione e ferito un altro,
dalla volontà di rendere giustizia per la morte del gli intimava il fermo. E poiché questi si appostava e
suo militare, nei giorni successivi intraprese egli apriva il fuoco per sottrarsi alla cattura con il favore
stesso lunghi ed estenuanti servizi di perlustrazione della notte, lasciava ai dipendenti il compito di
del centro del paese e delle contrade rurali per controbbattere il fuoco e si precipitava con ardita
tentare la cattura dei banditi, ben conscio che il mossa sul latitante, riuscendo ad abbatterlo con un
bandito Antonio Galisai, ritenuto l’autore materiale colpo di fucile. Già distintosi in precedenza nella
dell’omicidio del Selenu, aveva fatto diffondere in lotta contro i latitanti che infestavano il territorio
paese la voce di voler uccidere anche il comandante della sua stazione”.
della Stazione dei Carabinieri. Per meriti eccezionali il valido comandante di
Il 1° ottobre il sottufficiale, insieme ai Carabinieri Stazione ottenne anche la promozione al grado di
Antonio Curcio, Giovanni Tilocca e Alfredo Bertoni, maresciallo d’alloggio e dopo qualche anno, dal
verso le sette di sera, dopo numerose ore di perlu- novembre 1935, sarà in servizio alla Legione CC.RR.
strazione, percorrendo la strada che passava per la di Roma per l’impiego all’Ufficio Crittografico del
località Sas Cracheras, luogo in cui si riteneva che Ministero degli Affari Esteri.
il latitante potesse nascondersi, venne a contatto
con il Galisai. Il pericoloso bandito si nascondeva MEDAGLIA DI BRONZO
dietro un riparo lungo il ciglio della strada e al so- AL VALOR MILITARE “ALLA MEMORIA”
praggiungere dei militari iniziò a sparare numerosi
colpi verso di loro. La pronta reazione dei carabinieri DI NOTTE IN SERVIZIO DI PATTUGLIA CON DUE DIPENDENTI,
che risposero al fuoco causò nell’omicida un momento SCOPERTI TRE PERICOLOSI MALFATTORI APPOSTATI IN AGGUATO
di esitazione che consentì al Brigadiere Moreni di SUL CIGLIO DELLA STRADA, IMPEGNÒ CON LORO CORAGGIO-
avvicinarsi al Galisai e freddarlo con un colpo di SAMENTE CONFLITTO A FUOCO, CADENDO COLPITO AL CUORE,
moschetto. GENEROSA VITTIMA DEL DOVERE.
AUSTIS (NUORO) 19 SETTEMBRE 1932
Finiva così l’esistenza del bandito Antonio Galisai,
forse il più carismatico della banda sicché, dopo
pochi giorni, presso il presidio dell’Arma di Austis Gianluca Amore
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II 91