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CARABINIERI DA RICORDARE











            a metà strada quando incrociò il proprio comandante     si costituirono anche gli altri due pericolosi latitanti
            di stazione che già si stava portando sul luogo della   suoi complici. Il brillante risultato veniva ottenuto,
            sparatoria, attirato dal fragore degli spari. Giunto    dopo  appena  dodici  giorni  dall’omicidio  dell’Ap-
            sul posto poté soltanto constatare la morte dell’Ap-    puntato  Selenu,  grazie  all’incessante  e  puntuale
            puntato Selenu e il ferimento dell’altro carabiniere    attività investigativa che il Brigadiere Moreni aveva
            e pur mettendosi immediatamente sulle tracce dei        intrapreso sin da quella sfortunata sera del 19 set-
            banditi omicidi, non riuscì nell’intento di acciuffarli.  tembre. L’acume investigativo e il coraggio vennero
            Il  sacrificio  dell’Appuntato  Salvatore  Selenu,  che  ricompensati dal Comando Generale dell’Arma dap-
            lasciava la moglie e due figlie in tenerissima età, fu  prima con l’Encomio Solenne, nel novembre 1932,
            premiato, quale prima attestazione di merito, con       commutato poi in medaglia d’argento al valor mili-
            l’encomio solenne concesso dal Comando Generale         tare, nel 1934, con la seguente motivazione: “Co-
            dell’Arma, e in seguito con la medaglia di bronzo al    mandante di una pattuglia di tre uomini, di notte,
            valor  militare  alla  memoria  concessagli  con  regio  scorto in aperta campagna un temibile malfattore,
            decreto del 22 gennaio 1934.                            armato di moschetto, che pochi giorni prima aveva
            Ma il Brigadiere Moreni, caparbio e tenace, animato     ucciso un milite della sua stazione e ferito un altro,
            dalla volontà di rendere giustizia per la morte del     gli intimava il fermo. E poiché questi si appostava e
            suo  militare,  nei  giorni  successivi  intraprese  egli  apriva il fuoco per sottrarsi alla cattura con il favore
            stesso lunghi ed estenuanti servizi di perlustrazione   della  notte,  lasciava  ai  dipendenti  il  compito  di
            del  centro  del  paese  e  delle  contrade  rurali  per  controbbattere il fuoco e si precipitava con ardita
            tentare  la  cattura  dei  banditi,  ben  conscio  che  il  mossa sul latitante, riuscendo ad abbatterlo con un
            bandito Antonio Galisai, ritenuto l’autore materiale    colpo  di  fucile.  Già  distintosi  in  precedenza  nella
            dell’omicidio del Selenu, aveva fatto diffondere in     lotta contro i latitanti che infestavano il territorio
            paese la voce di voler uccidere anche il comandante     della sua stazione”.
            della Stazione dei Carabinieri.                         Per  meriti  eccezionali  il  valido  comandante  di
            Il 1° ottobre il sottufficiale, insieme ai Carabinieri  Stazione ottenne anche la promozione al grado di
            Antonio Curcio, Giovanni Tilocca e Alfredo Bertoni,     maresciallo  d’alloggio  e  dopo  qualche  anno,  dal
            verso le sette di sera, dopo numerose ore di perlu-     novembre 1935, sarà in servizio alla Legione CC.RR.
            strazione, percorrendo la strada che passava per la     di Roma per l’impiego all’Ufficio Crittografico del
            località Sas Cracheras, luogo in cui si riteneva che    Ministero degli Affari Esteri.
            il  latitante  potesse  nascondersi,  venne  a  contatto
            con il Galisai. Il pericoloso bandito si nascondeva                   MEDAGLIA DI BRONZO
            dietro un riparo lungo il ciglio della strada e al so-        AL VALOR MILITARE “ALLA MEMORIA”
            praggiungere dei militari iniziò a sparare numerosi
            colpi verso di loro. La pronta reazione dei carabinieri  DI NOTTE IN SERVIZIO DI PATTUGLIA CON DUE DIPENDENTI,
            che risposero al fuoco causò nell’omicida un momento     SCOPERTI TRE PERICOLOSI MALFATTORI APPOSTATI IN AGGUATO
            di esitazione che consentì al Brigadiere Moreni di       SUL CIGLIO DELLA STRADA, IMPEGNÒ CON LORO CORAGGIO-
            avvicinarsi al Galisai e freddarlo con un colpo di       SAMENTE CONFLITTO A FUOCO, CADENDO COLPITO AL CUORE,
            moschetto.                                               GENEROSA VITTIMA DEL DOVERE.
                                                                     AUSTIS (NUORO) 19 SETTEMBRE 1932
            Finiva così l’esistenza del bandito Antonio Galisai,
            forse  il  più  carismatico  della  banda  sicché,  dopo
            pochi giorni, presso il presidio dell’Arma di Austis                                       Gianluca Amore




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II 91
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