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PAGINE DI STORIA












                      Legione Carabinieri Reali d’Italia

            Il 21 aprile 1938, il Governo fascista soppresse tutte le
            Associazioni d’Arma, che vennero trasformate in veri e
            propri reparti militarmente inquadrati, con obbligo per
            i componenti di considerarsi volontari e quindi disponi-
            bili ad ogni impiego in caso di necessità. Alle nuove
            entità vennero affidati scopi comuni, fra cui l'addestra-
            mento delle riserve e la riduzione dei tempi di mobilita-
            zione all’atto dell’emergenza. Successivamente questi
            reparti furono denominati “Reggimenti” e posti sotto
            l’alta sorveglianza del Segretario del Partito Nazionale
            Fascista. Anche al sodalizio dell’Arma fu dunque impo-
            sto, suo malgrado, un nuovo Statuto/Regolamento (Fo-
            glio di disposizioni del Partito Naz. Fascista n. 1193 -
            bis del 21 novembre 1938) che trasformò l'Associazione
            in Legione Carabinieri Reali d'Italia, con sede in Roma,
            “riconosciuta giuridicamente ai sensi e per gli effetti della
            legge 14 giugno 1928-VI, n° 1310 (legge sui provvedi-
            menti per gli enti e associazioni e istituti promossi dal
            PNF)”. Il Gen. Amedeo Ademollo rimase alla guida
            dell’ente assumendo ora la veste di “Comandante”.
            Con le radicali trasformazioni imposte, anche la nostra
            associazione subì, almeno sulla carta, come tutte le altre
            associazioni d’arma, una parziale “irregimentazione” nel
            regime, che però di fatto non fu mai del tutto attuata.                          STATUTO ORGANICO DEL 9 APRILE 1935
            Infatti sia l’Arma in servizio che quella in congedo con-
            servarono – al di là delle etichette e delle formule – un  venimenti legati allo sciagurato ingresso dell’Italia in
            proprio margine di autonomia decisionale. Lo si rileva,  guerra, al conseguente richiamo in servizio di diverse
            tra l’altro, dall’analisi delle “Istruzioni integrative dello  classi di leva di carabinieri, alla caduta del regime, al tra-
            Statuto - Regolamento” edito dalla presidenza del soda-  gico 8 settembre 1943 e all’occupazione tedesca del
            lizio con Foglio d’ordini n° 1 del dicembre 1938. La Le-  Nord e Centro Italia, rendendo precario il prosieguo di
            gione fu ordinata in coorti alle sue dipendenze dirette  ogni attività associazionistica. Nel periodo della Resi-
            (art. 21) con sede nei capoluoghi di provincia (art. 24).  stenza a Roma, il Presidente Ademollo si mantenne in
            La coorte era costituita da centurie (art. 26). La centuria  contatto con l’organizzazione clandestina apportando
            era costituita da manipoli (art. 28). Il manipolo era for-  un notevole contributo alla lotta contro i tedeschi. Nel
            mato da squadre (art. 30)”.                             frattempo, il regio decreto-legge 2 agosto 1943, n° 704
            Gli atti ufficiali della Legione venivano pubblicati nel  riguardante la “Soppressione del Partito nazionale fasci-
            Foglio d’ordini dei Carabinieri Reali d’Italia, il cui diret-  sta”, aveva determinato (art. 5) il passaggio al Ministero
            tore era nominato dal Comandante della Legione (art.    della Guerra dei Reparti d’arma e di specialità (ovvero
            40). L’organizzazione verrà però presto travolta dagli av-  delle associazioni d’arma) del Regio Esercito.




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