Page 49 - Notiziario 2017-6
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PAGINE DI STORIA




            le chiavi d’accesso all’Ambasciata d’Egitto furono re-                  Il lavoro
            cuperate tramite una cameriera che le aveva ‘momen-
            taneamente ‘ sottratte al suo padrone mentre costui si
            trovava nella vasca da bagno, consegnate nelle giuste     di penetrazione era
            mani e rimesse al loro posto dopo pochissimo tempo!
            Intelligence d’altri tempi...                                 molto articolato
            Quando si trattava di prender il calco di chiavi della
            cassaforte dell’Ambasciatore molto spesso Talamo
            agiva direttamente, prendendosi la responsabilità di      e seguito da Talamo
            una intrusione più pericolosa di altre. Sia che fosse
            Talamo sia che fossero altri a penetrare, il terreno ve-    in prima persona,
            niva predisposto con cura e attenzione: dopo varie ri-
            cognizioni preventive, uno speciale servizio di guardia          quando molte
            era sistemato nelle vicinanze del luogo visitato e un
            maresciallo addetto ai servizi telefonici staccava tem-
            poraneamente le linee interessate in modo che nessun        volte non ne era il
            malaugurato trillo di telefono disturbasse il delicato
            lato proprio in una di queste visite di Talamo che as- protagonista diretto.
            lavoro dei “visitatori”. Il codice militare turco fu vio-

            sumeva in prima persona gli interventi più rischiosi e
            difficili. Belgio, Giappone e molte altre rappresen-       Con cura venivano
            tanze non si sottrassero alla curiosità del Capo Centro
            controspionaggio di Roma e dei suoi uomini.              studiate le abitudini
            L’unica Ambasciata che rimase loro inaccessibile fu
            quella del Terzo Reich: l’autista di von Rintelen rifiutò
            con decisione di collaborare, non si sa se per paura o    dei diplomatici, dei
            perché sinceramente filo-nazista, così come altri do-
            mestici. L’8 settembre 1943, mentre i documenti fu-          loro familiari, del
            rono bruciati, le chiavi delle varie casseforti violate
            furono, sempre per ordine di Talamo, sotterrate in         personale d’ufficio
            vari posti dai suoi collaboratori. Dopo la guerra fu-
            rono ritrovate e restituite, tramite i Servizi anglo-ame-
            ricani,  ai  legittimi  proprietari…  testimonianza               e le mansioni
            indiretta delle penetrazioni effettuate.
            Ci sono comunque numerose dichiarazioni relative a                 dei servitori
            questo fruttuoso servizio della Squadra, come quella
            del Colonnello Bertacchi, uno dei capi del controspio-
            naggio del SIM, il quale nel corso del consueto inter-  porti anglo-americani, quando lo studiavano da “ne-
            rogatorio reso a membri dell’intelligence americana,    mici”: era persona molto discreta, teneva un basso pro-
            confermò che fin dal 1935 il S.I.M. aveva avuto accesso  filo. Probabilmente era in contatto con una parte del
            all’ambasciata della Gran Bretagna presso il Quirinale,  mondo diplomatico romano ma la sua proverbiale ri-
            al consolato inglese a Torino, all’ambasciata e al con-  servatezza non dava prove di queste entrature.
            solato degli Stati Uniti in Roma. Non ci sono docu-     Un altro aspetto, finora poco esplorato, dell’attività
            menti a supporto ma… i fatti parlano chiaro. Per capire  di Talamo riguarda la sua frequentazione in Vati-
            meglio la personalità di Talamo, ci sono anche dei rap-  cano. Ricordavano i suoi collaboratori che molto




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II 49
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