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PAGINE DI STORIA
le chiavi d’accesso all’Ambasciata d’Egitto furono re- Il lavoro
cuperate tramite una cameriera che le aveva ‘momen-
taneamente ‘ sottratte al suo padrone mentre costui si
trovava nella vasca da bagno, consegnate nelle giuste di penetrazione era
mani e rimesse al loro posto dopo pochissimo tempo!
Intelligence d’altri tempi... molto articolato
Quando si trattava di prender il calco di chiavi della
cassaforte dell’Ambasciatore molto spesso Talamo
agiva direttamente, prendendosi la responsabilità di e seguito da Talamo
una intrusione più pericolosa di altre. Sia che fosse
Talamo sia che fossero altri a penetrare, il terreno ve- in prima persona,
niva predisposto con cura e attenzione: dopo varie ri-
cognizioni preventive, uno speciale servizio di guardia quando molte
era sistemato nelle vicinanze del luogo visitato e un
maresciallo addetto ai servizi telefonici staccava tem-
poraneamente le linee interessate in modo che nessun volte non ne era il
malaugurato trillo di telefono disturbasse il delicato
lato proprio in una di queste visite di Talamo che as- protagonista diretto.
lavoro dei “visitatori”. Il codice militare turco fu vio-
sumeva in prima persona gli interventi più rischiosi e
difficili. Belgio, Giappone e molte altre rappresen- Con cura venivano
tanze non si sottrassero alla curiosità del Capo Centro
controspionaggio di Roma e dei suoi uomini. studiate le abitudini
L’unica Ambasciata che rimase loro inaccessibile fu
quella del Terzo Reich: l’autista di von Rintelen rifiutò
con decisione di collaborare, non si sa se per paura o dei diplomatici, dei
perché sinceramente filo-nazista, così come altri do-
mestici. L’8 settembre 1943, mentre i documenti fu- loro familiari, del
rono bruciati, le chiavi delle varie casseforti violate
furono, sempre per ordine di Talamo, sotterrate in personale d’ufficio
vari posti dai suoi collaboratori. Dopo la guerra fu-
rono ritrovate e restituite, tramite i Servizi anglo-ame-
ricani, ai legittimi proprietari… testimonianza e le mansioni
indiretta delle penetrazioni effettuate.
Ci sono comunque numerose dichiarazioni relative a dei servitori
questo fruttuoso servizio della Squadra, come quella
del Colonnello Bertacchi, uno dei capi del controspio-
naggio del SIM, il quale nel corso del consueto inter- porti anglo-americani, quando lo studiavano da “ne-
rogatorio reso a membri dell’intelligence americana, mici”: era persona molto discreta, teneva un basso pro-
confermò che fin dal 1935 il S.I.M. aveva avuto accesso filo. Probabilmente era in contatto con una parte del
all’ambasciata della Gran Bretagna presso il Quirinale, mondo diplomatico romano ma la sua proverbiale ri-
al consolato inglese a Torino, all’ambasciata e al con- servatezza non dava prove di queste entrature.
solato degli Stati Uniti in Roma. Non ci sono docu- Un altro aspetto, finora poco esplorato, dell’attività
menti a supporto ma… i fatti parlano chiaro. Per capire di Talamo riguarda la sua frequentazione in Vati-
meglio la personalità di Talamo, ci sono anche dei rap- cano. Ricordavano i suoi collaboratori che molto
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO II 49