Page 94 - Notiziario 2017-5
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ALMANACCO







                                                       1917










                              DA CAPORETTO




                                            AL PIAVE









                                                        (24 ottobre )









            “L’avversario con forte concorso di truppe e mezzi ger-  battaglia dell’Isonzo, passata alla storia come la disfatta
            manici, ha effettuato a scopo offensivo il concentramento  di  Caporetto,  terminerà  il  9  novembre  sulla  linea  del
            di numerose forze sulla nostra fronte. L’urto nemico ci  Piave-Monte Grappa, dove il nemico sarà costretto ad
            trova saldi e ben preparati. Nella scorsa notte, l’intensificato  arrestare la sua avanzata grazie alla rapida riorganizzazione
            tiro su vari tratti della fronte giulia ed un violento bom-  difensiva delle nostre linee.
            bardamento con largo impiego di proiettili a gas specia-  L’Arma  partecipò  con  un  ruolo  non  secondario  alla
            li… hanno segnato l’inizio dell’atteso attacco…”. Con il  difficile manovra di arretramento, sia con le Sezioni e i
            Bollettino di Guerra 883 del 24 ottobre 1917 il Capo di  Plotoni mobilitati assegnati alle Unità dell’Esercito sia
            Stato Maggiore, Generale Luigi Cadorna, così comunicava  con gli stessi Carabinieri dei comandi territoriali. Si tro-
            l’inizio di quella che si rivelerà la pagina più drammatica  varono a partecipare direttamente ai combattimenti di
            della Grande Guerra. L’attacco era stato pianificato già  retroguardia e sulle prime linee difensive del fiume Torre,
            da  alcune  settimane  dagli  Imperi  Centrali  ed  aveva  a difesa di Udine, e del Tagliamento, ma soprattutto i
            l’obiettivo di porre l’Italia definitivamente fuori combat-  Carabinieri si rivelarono essenziali nel guidare e riportare
            timento per poi volgere le armi sul fronte occidentale  ordine nei reparti che retrocedevano confusamente, nel
            contro le forze dell’Intesa. Dopo due settimane caratte-  tenere  sgombre  le  vie  di  comunicazione,  nel  prestare
            rizzate  da  ripetuti  e  massicci  assalti,  le  linee  italiane  soccorso alla popolazione in fuga.
            erano state sfondate per una quindicina di chilometri   Significativo, il racconto del Capitano Giuseppe Piéche
            d’ampiezza e circa duecentocinquantamila soldati erano  (futuro Comandante dell’Arma dei Carabinieri dell’Italia
            stati catturati e fatti prigionieri. Numerosissimi coloro  Liberata),  che  partecipò  agli  eventi  al  comando  della
            che si erano sbandati e vagavano senza meta. La 12ª     113ª, 114ª e 119ª Sezione Carabinieri Mobilitate addette





            94  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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