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ALMANACCO
1917
IL CONTRIBUTO
DEI CARABINIERI
DELL’ARIA
(ottobre)
e il mese di ottobre 1917 è ricordato come uno riorità nel settore. Un anno dopo lo scoppio della
dei momenti più difficili del primo conflitto mon- Grande Guerra l’Italia disponeva solo di una trentina
Sdiale per il Regio Esercito Italiano, connotato dal di squadriglie e di 279 velivoli. Lo sforzo logistico e or-
cedimento del fronte a Caporetto, in quello stesso ganizzativo compiuto dall’Esercito e le imprese dei
periodo migliori risultati vennero conseguiti dal suo nostri pionieri dell’aria consentirono però un progressivo
servizio aeronautico. cambio di rotta che si concretizzò proprio a partire
Non era la prima volta che l’Esercito impiegava in dall’ottobre del 1917, quando il rapporto di forze in
guerra dei velivoli. Già nella guerra italo-turca del cielo si ribaltò a favore della nostra aviazione. Importante
1911, in Libia, era stato fatto ricorso all’uso dell’aereo. fu il contributo fornito anche dai carabinieri aviatori in
Un vero è proprio servizio aeronautico fu organizzato quel mese. Tra loro si distinse colui che diventerà un
con la circolare n. 285 del 30 gennaio 1912, del vero simbolo dell’aviazione della Prima Guerra Mondiale
Ministero della Guerra che consentiva ai militari delle celebre per il coraggio nell’accettare sempre il combat-
varie Armi di diventare piloti. Molti furono i carabinieri timento incurante del numero di aerei avversari: l’allora
piloti che si distinsero per spiccate qualità tecniche, per Brigadiere Ernesto Cabruna che il 26 ottobre 1917 ab-
coraggio e brillante condotta. Ciò nonostante all’inizio batté il suo primo aereo austriaco. Di non minor im-
del conflitto l’Italia disponeva di mezzi e uomini ancora portanza l’apporto del Capitano Ernesto Sequi, nato a
insufficienti e inadeguati al nuovo scenario operativo, Bosa in provincia di Nuoro il 10 aprile 1882. Il 9
lasciando all’aviazione austro-tedesca una netta supe- ottobre 1917, l’ufficiale entrò in combattimento in
96 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II