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PAGINE DI STORIA
Per Caruso
il punto nodale
era affermare democratico per la fine del conflitto, che ritenevano
fosse più vicina di quanto avvenne in realtà. La guerra
e rinsaldare in Italia finì solo il 25 aprile 1945.
I partiti influenzavano tutte le componenti della Resi-
l’assoluta stenza, militari o civili. E a questo proposito Caruso ri-
corda di aver cercato di sanare un dissidio tra il gruppo
Frignani-Aversa e il gruppo del generale della Giustizia
tradizionale militare Tommasi e del colonnello dell’esercito Giu-
seppe De Sanctis (direttamente incaricato dal generale
apoliticità Sorice, ministro della guerra del governo Badoglio, ri-
masto a Roma per organizzare la resistenza armata) cui
facevano capo i Carabinieri radunati dal capitano Car-
dell’Arma, al melo Blundo. Le due formazioni avevano tendenze di-
verse: la prima era incline ad avere un orientamento
servizio dello Stato politico di partito mentre la seconda era decisamente
monarchica. Non bisogna dimenticare che, dopo la de-
cisione del re di lasciare Roma per ricostituire un go-
e dei cittadini verno “libero” a Brindisi, i vari leader politici avevano
iniziato a dibattere sul futuro ruolo della Monarchia,
considerando tradimento il comportamento del So-
vrano. Per Caruso, militare di antica formazione, il
scendo a essi, con onestà intellettuale, la formazione del punto nodale era affermare e rinsaldare l’assoluta tra-
primo nucleo di resistenza clandestina dell’Arma, che dizionale apoliticità dell’Arma, al servizio dello Stato e
aveva stretti contatti di collaborazione con l’organizza- dei cittadini e non dei singoli partiti. Si attivò. Cercò di
zione militare clandestina della Capitale del colonnello parlarne con il De Sanctis, dando anche la sua disponi-
Cordero Lanza di Montezemolo. bilità a operare e ricorda: “….offrii al De Sanctis la mia
Un altro grande nucleo, forte di circa 2.800 militari opera, al che egli mi soggiunse che mi avrebbe fatto
dell’Arma, era stato messo insieme da altri ufficiali che prendere in nota dal Centro Militare (sic)…”. Quel co-
egli ricorda nominativamente, dando a loro il merito lonnello nulla aveva compreso della statura, dello spes-
dell’organizzazione. sore e della determinazione del generale… ma avrebbe
In questo primo periodo, Caruso cercò di comprendere cambiato idea di lì a poco.
come si era organizzata la resistenza clandestina del- Caruso non si diede affatto per vinto con il suo carattere
l’Arma nelle varie compagini. Seguendo i suoi ricordi, deciso e per arrivare al suo obiettivo cercò di avvicinare
sembra che in un primo momento egli non sia stato qualche prestigioso rappresentante del mondo politico,
operativo; piuttosto seguiva i Carabinieri presenti nei come Ivanoe Bonomi, rispettato da tutti i partiti coin-
gruppi, cercando di mantenerne viva l’unità di Corpo, volti nella resistenza armata clandestina. Andò anche a
anche se i singoli operavano in diverse ‘bande’ contro i parlare con alcuni antifascisti, facendo una proposta or-
tedeschi e i fascisti repubblicani. ganizzativa di buon senso: radunare tutti i Carabinieri
I partiti politici, ancora in clandestinità, operarono da dispersi in varie “bande” per costituire un unico grande
subito nella resistenza per iniziare a costruire uno Stato gruppo che, con la specifica professionalità dell’Arma,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 61