Page 56 - Notiziario 2017-5
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PAGINE DI STORIA











            preoccupante ascesa mafiosa dei corleonesi .
            Russo era un ottimo militare, un bravo ufficiale ed
            un impareggiabile comandante di uomini. Amava il
            proprio lavoro e sacrificava spesso se stesso nel ren-
            dersi utile per l’Istituzione. Era anche un buon ma-
            rito ed un padre affezionato e premuroso.
            Quando  nel  grado  di  tenente  colonnello  gli  era
            stato  prospettato  un  trasferimento  ad  altro  co-
            mando in provincia diversa dalla Sicilia occidentale,
            aveva rappresentato, nei dovuti modi e con il giusto
            garbo, la sua contrarietà. Ne aveva tutte le ragioni:
            conosceva il territorio, l’ambiente, i contesti opera-
            tivi e soprattutto sapeva come affrontare efficace-
            mente ogni situazione connessa al malaffare.
            Non di meno, dopo la sua morte, qualcuno cercò
            di offuscarne l’onesta figura di integerrimo servi-
            tore dello Stato, tentando perfino di “mascariare”,
            per usare una suggestiva espressione siciliana, la
            sua figura propalando sospetti e insinuazioni sui
            suoi metodi di indagine. Il tentativo di infangare la
            sua memoria e il suo valore, non ha avuto però se-
            guito. E non poteva essere altrimenti. Di tali insi-
            nuazioni  le  minuziose  ricostruzioni  degli  eventi,
            contenute nelle sentenze delle Corti d’Assise hanno
            fatto piena giustizia.


                     LE INDAGINI SULL’OMICIDIO
            L’Arma palermitana avviò subito le investigazioni.
            Esse si presentarono difficili sin dalle prime battute,
            sia per l’omertà della gente che per la mancanza di
            un movente certo sul vile agguato mafioso.
            In quel periodo il fenomeno dell’omertà -non è su-
            perfluo ricordarlo- era granitico ed impenetrabile;
            la consapevolezza sociale e lo stesso atteggiamento     PALERMO ANNO 1977, IL TENENTE COLONNELLO GIUSEPPE RUSSO
            di buona parte delle Istituzioni erano caratterizzati
            da una generale sottovalutazione e talvolta da so-      licate indagini sugli omicidi del giornalista Mauro
            stanziale indifferenza.                                 De Mauro (16 settembre 1970) e del Procuratore
            Vennero  seguite  diverse  piste,  qualcuno  vociferò   Pietro Scaglione (5 maggio 1971). Per altri ancora
            che l’ufficiale stesse indagando sul “mistero” della    fu invece subito evidente come la morte dell’uffi-
            morte  di  Enrico  Mattei,  fondatore  e  presidente    ciale fosse stata decretata dai corleonesi perché in-
            dell’ENI. Altri sostennero che stava conducendo de-     fastiditi dalle indagini che Russo stava conducendo




            56  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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