Page 60 - Notiziario 2017-5
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PAGINE DI STORIA













            clandestino di resistenza, quando la sua tempra di com-
            battente, sebbene non più giovanissimo, gli fece ripren-
            dere l’attività operativa, in una situazione in cui la
            coerenza con le proprie idee e le valutazioni storico-
            politiche gli chiedevano di assumere comportamenti
            deontologicamente corretti e molto coraggiosi.
            E’ interessante analizzare la sua domanda di congedo.
            Egli non ne spiega chiaramente i motivi: eppure fu pre-
            sentata ben quattro mesi prima della fine del fascismo
            e cinque prima dell’armistizio dell’8 settembre. Avvenne
            quando ancora l’Italia era alleata del Terzo Reich: evi-
            dentemente Caruso, profondamente antitedesco, aveva
            previsto quello che sarebbe accaduto e il suo senso
            dell’onore non gli permetteva di servire lo Stato e la
            Monarchia in una situazione in cui l’alleato già agiva
            da esercito invasore, nemico non dichiarato, e dimo-
            strava nei confronti dell’Arma una forte ostentata
            diffidenza.
            All’armistizio, Caruso non ebbe dubbio alcuno, schie-      IL GENERALE FILIPPO CARUSO IN UNA FOTO DOPO
            randosi apertamente contro i tedeschi, anche se il go-     LA PRIGIONIA NEL CARCERE TEDESCO DI VIA TASSO


                                                                    verno di Badoglio non aveva ancora dichiarato guerra
                      All’armistizio                                al Terzo Reich.
                                                                    La mattina del 7 ottobre, dopo il disarmo e la cattura
               (8 settembre 1943)                                   dei Carabinieri, raggiunse il Comando Generale per as-
                                                                    sumere informazioni dettagliate su quanto successo, riu-
                 Caruso non ebbe                                    scendo a sapere che circa 7000 elementi erano sfuggiti
                                                                    al rastrellamento e successivo invio in Germania: un
                                                                    buon numero, dunque, che poteva essere riorganizzato
                    dubbio alcuno,                                  per  attuare  una  resistenza  concreta  e  professionale.
                                                                    Prese subito contatto con alcuni giovani ufficiali, mare-
                       schierandosi                                 scialli e semplici carabinieri della Legione Lazio, della
                                                                    Legione Allievi, del Gruppo Squadroni e di altri reparti.

                      subito contro                                 Nei suoi ricordi descrive in dettaglio la situazione esi-
                                                                    stente alla fine di ottobre e sottolinea come già 2.500
                                                                    elementi si fossero riuniti sotto il comando del tenente
                           i tedeschi                               colonnello Giovanni Frignani e del suo collaboratore,
                                                                    il capitano Raffaele Aversa. Occorre dire che ha parole
                                                                    molto belle nei confronti di questi due ufficiali, poi giu-
                                                                    stiziati alle Fosse Ardeatine nel marzo 1944, ricono-




            60  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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