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PAGINE DI STORIA
clandestino di resistenza, quando la sua tempra di com-
battente, sebbene non più giovanissimo, gli fece ripren-
dere l’attività operativa, in una situazione in cui la
coerenza con le proprie idee e le valutazioni storico-
politiche gli chiedevano di assumere comportamenti
deontologicamente corretti e molto coraggiosi.
E’ interessante analizzare la sua domanda di congedo.
Egli non ne spiega chiaramente i motivi: eppure fu pre-
sentata ben quattro mesi prima della fine del fascismo
e cinque prima dell’armistizio dell’8 settembre. Avvenne
quando ancora l’Italia era alleata del Terzo Reich: evi-
dentemente Caruso, profondamente antitedesco, aveva
previsto quello che sarebbe accaduto e il suo senso
dell’onore non gli permetteva di servire lo Stato e la
Monarchia in una situazione in cui l’alleato già agiva
da esercito invasore, nemico non dichiarato, e dimo-
strava nei confronti dell’Arma una forte ostentata
diffidenza.
All’armistizio, Caruso non ebbe dubbio alcuno, schie- IL GENERALE FILIPPO CARUSO IN UNA FOTO DOPO
randosi apertamente contro i tedeschi, anche se il go- LA PRIGIONIA NEL CARCERE TEDESCO DI VIA TASSO
verno di Badoglio non aveva ancora dichiarato guerra
All’armistizio al Terzo Reich.
La mattina del 7 ottobre, dopo il disarmo e la cattura
(8 settembre 1943) dei Carabinieri, raggiunse il Comando Generale per as-
sumere informazioni dettagliate su quanto successo, riu-
Caruso non ebbe scendo a sapere che circa 7000 elementi erano sfuggiti
al rastrellamento e successivo invio in Germania: un
buon numero, dunque, che poteva essere riorganizzato
dubbio alcuno, per attuare una resistenza concreta e professionale.
Prese subito contatto con alcuni giovani ufficiali, mare-
schierandosi scialli e semplici carabinieri della Legione Lazio, della
Legione Allievi, del Gruppo Squadroni e di altri reparti.
subito contro Nei suoi ricordi descrive in dettaglio la situazione esi-
stente alla fine di ottobre e sottolinea come già 2.500
elementi si fossero riuniti sotto il comando del tenente
i tedeschi colonnello Giovanni Frignani e del suo collaboratore,
il capitano Raffaele Aversa. Occorre dire che ha parole
molto belle nei confronti di questi due ufficiali, poi giu-
stiziati alle Fosse Ardeatine nel marzo 1944, ricono-
60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II