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PAGINE DI STORIA
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE
“ALL’ATTO DELL’ARMISTIZIO, SEBBENE NON PIÙ IN SERVIZIO,
SI SCHIERAVA CONTRO L’AGGRESSORE TEDESCO FORMANDO
E ALIMENTANDO PERSONALMENTE LE PRIME ORGANIZZAZIONI
ARMATE CLANDESTINE. COMANDANTE DI FORMAZIONI PAR-
TIGIANE DI CARABINIERI OPERANTI IN ROMA, IDENTIFICATO
E TRATTO IN ARRESTO, MALGRADO LA MINACCIA DELLE
ARMI, RIUSCIVA, DOPO FURIBONDA COLLUTTAZIONE CON
GLI SCHERANI NEMICI, AD INGHIOTTIRE DOCUMENTO COM-
PROMETTENTE PER LA VITA DEI SUOI PIÙ DIRETTI COLLABO-
RATORI. TRADOTTO AL CARCERE DI VIA TASSO E SOTTOPOSTO
AD ESTENUANTI INTERROGATORI E CRUDELI SEVIZIE, MAN-
TENEVA CONTEGNO FIERO E SPREZZANTE RIFIUTANDO QUAL-
SIASI RIVELAZIONE PUR NON AVENDO TACIUTO LA SUA
QUALITÀ DI COMANDANTE DI BANDE ARMATE. ALLA VIGILIA
DELLA LIBERAZIONE, NELL’IMMINENZA DELL’ESECUZIONE
CAPITALE DECRETATA NEI SUOI CONFRONTI DAL NEMICO
PUR CONSAPEVOLE DELLA SORTE CHE LO ATTENDEVA, CON
SOVRUMANA SERENITÀ E CON STOICISMO DI MARTIRE SCRI-
VEVA ALLA MOGLIE PAROLE SUBLIMI DI ESORTAZIONE E DI
RASSEGNAZIONE ED ESPRESSIONI NOBILISSIME PER IL DESTINO
DELLA PATRIA E DELLE PERSONE CARE. INCUORAVA POSCIA I
COMPAGNI DI PRIGIONIA, ESALTANDONE IL SACRIFICIO, E
LANCIAVA IN FACCIA AGLI SGHERRI TEUTONICI IL GRIDO IR-
REFRENABILE “VIVA L'ITALIA”. EVASO MIRACOLOSAMENTE
ALL’ULTIMA ORA ED ANCORA DOLORANTE E SANGUINANTE
PER LE GRAVI FERITE INFERTEGLI DAI SUOI AGUZZINI,
CORREVA A RIPRENDERE IL COMANDO DEI REPARTI CARABI-
NIERI OPERANTI A TUTELA DELLA CAPITALE. SEGNAVA COSÌ
TRACCIA LEGGENDARIA DELLE SUE EROICHE VIRTÙ MILITARI
E DEL SUBLIME AMOR DI PATRIA.”
mento. Il nome e il carisma del generale Caruso erano, della liberazione. L’8 giugno nella caserma della Legione
però, ormai ben noti ai nazisti che misero sulla sua testa Allievi consegnò ‘simbolicamente’ i Carabinieri di cui
una notevole taglia di 800.000 Lire: una fortuna per aveva avuto la responsabilità al Comandante Generale
l’epoca. E anche il generale cadde nella rete delle SS. La dell’Arma, arrivato dal Sud. Il suo impegno era finito.
moglie chiese aiuto al Vaticano che si spese per la libe- Poteva così ricoverarsi all’Ospedale Militare del Celio
razione del generale ma ebbe un netto rifiuto dalle au- per le opportune cure. Il 27 luglio 1944, terminata la
torità tedesche che lo ritenevano “un pericoloso capo convalescenza, prese il Comando della 2^ Divisione
di bande armate di Carabinieri”. Iniziarono i giorni tre- Podgora che si stava ricostituendo. Il 1° novembre 1944
mendi di torture fisiche e psicologiche, già ben ricordate fu promosso generale di Divisione per merito di guerra
nell’articolo sopra citato, alle quali la tempra dell’uomo con anzianità dall’11 ottobre 1944.
seppe resistere. Il suo cursus honorum è ricco di medaglie, riconosci-
Il 4 giugno la polizia tedesca lasciò senza controllo la menti, encomi. Forse la più bella soddisfazione fu la
prigione di via Tasso, fuggendo di fronte all’arrivo degli Medaglia d’Oro al Valor Militare, per essere stato uno
anglo-americani. Caruso fu libero e, presentatosi al ge- dei protagonisti della Resistenza e della Guerra di Li-
nerale Bencivenga, comandante del Fronte Militare berazione. Il generale Caruso è vissuto fino a tarda età,
Clandestino, riprese il comando dei suoi Carabinieri che morendo nel 1979, esempio d’intelligenza, coerenza e
agirono secondo i piani da lui stabiliti per il momento coraggio. Maria Gabriella Pasqualini
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 65