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PAGINE DI STORIA













            avrebbe potuto costituire un più forte nucleo di resi-                 Riteneva
            stenza. Ebbe però una delusione. Tutti i suoi interlocu-
            tori ritennero che non fosse possibile arrivare a simile
            concentrazione, per loro né opportuna né vincente.              assolutamente
            Caruso ha commentato questi atteggiamenti nei suoi ri-
            cordi con un: “evidentemente i Carabinieri erano tenuti     controproducenti
            in sospetto…”. Un’interessante affermazione che con-
            ferma una situazione reale di quel periodo. In effetti, i
            tedeschi li ritenevano non affidabili per i loro orienta-   per la liberazione
            menti chiaramente antifascisti e antinazisti. Gli anglo-
            americani,  nonostante  avessero  lasciato  all’Arma  il     del Paese le lotte
            servizio di ordine pubblico e di polizia militare nei ter-
            ritori ‘liberati’, ne temevano in realtà la capillarità ter-         politiche e
            ritoriale (eppure ne avevano bisogno per controllare gli
            orientamenti della popolazione e i partiti politici tanto
            da mantenere una sezione del controspionaggio ita-              l’ingerenza dei
            liano, composta al 90% da elementi dell’Arma, sotto il
            proprio impiego, il Battaglione 808° controspionaggio).      partiti nella lotta
            I partiti politici, già orientati verso una soluzione repub-
            blicana, temevano la fedeltà assoluta di quell’Istituzione
            verso la Monarchia.                                        armata, da lasciare
            Caruso non era uomo da arrendersi di fronte a queste
            difficoltà e decise di andare a parlare con il generale       secondo lui solo
            Tommasi: un’ottima mossa. Durante il colloquio gli
            chiarì quali erano le sue idee sulle funzioni dell’Arma e
            sulla sua apoliticità, sempre più necessaria in quel pe-               ai tecnici
            riodo ancora confuso, durante il quale era imperativo
            preparare progetti per la ricostruzione del Paese. Si of-          del mestiere
            ferse di compattare e riorganizzare tutti i Carabinieri
            che erano in clandestinità.
            Tommasi capì che l’idea di Caruso era molto valida, so-  stava tornando combattente operativo, gradito ai due
            prattutto pensando all’imminente dopoguerra e si con-   gruppi di diverso orientamento politico. Vittoria non da
            vinse che in quel momento era necessario che l’Arma     poco. Montezemolo, accertatosi di questo consenso tra-
            non si appoggiasse ad alcun partito. Ne parlò dunque    sversale, dispose la fusione del Gruppo De Sanctis con
            a Sorice e a Montezemolo.                               quello di Frignani-Aversa, verso la fine del novembre
            Alla fine di ottobre – primi di novembre 1943 Caruso    1943. Fatta la fusione e incaricato del comando, Ca-
            ebbe un secondo incontro con il De Sanctis il quale, mu-  ruso si attivò immediatamente per dare un rigido in-
            tato l’atteggiamento, ebbe a dirgli che era stato fatto in  quadramento  “istituzionale”,  che  svincolasse  gli
            alto loco il suo nome come Capo del Fronte Clande-      elementi dell’Arma dai partiti. Occorreva anche nomi-
            stino di Resistenza dei Carabinieri di Roma. Caruso     nare i responsabili dei vari settori ma nel dicembre




            62  NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II
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