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PAGINE DI STORIA
sugli affari che interessavano la cosca. assassinato il Ten. Col. Russo e il professor Costa
La pista più battuta e accreditata alla fine risultò era formato da Leoluca Bagarella, Giuseppe Greco,
quest’ultima, considerato il patrimonio di notizie soprannominato “scarpa” e Giovanni Brusca. Co-
acquisite dall’attività investigativa condotta da storo, approfittando della presenza dell’ufficiale nel
Russo, peraltro ben conosciuta dai suoi dipendenti territorio di Corleone, avevano deciso di portare a
più fidati, tra cui i Marescialli Vito Ievolella e Giu- compimento l’omicidio senza nemmeno curarsi di
liano Guazzelli anche loro vittime di vili agguati informare, se non ad uccisione avvenuta, le famiglie
mafiosi nei successivi anni 1981 e 1992, che aveva che si erano precedentemente opposte.
portato l’Arma ad indirizzare la propria azione di Da quel momento ha inizio per la faida di Corleone
contrasto nei confronti dei boss mafiosi Riina, Pro- la sfida allo Stato. L’omicidio del Ten. Col. Russo
venzano e loro affiliati. rientra senza dubbio nella scia degli omicidi eccel-
Di lì a poco, pressati dall’incalzante attività con- lenti che, negli anni ’70, hanno visto perire per
dotta dall’Arma, i corleonesi organizzarono la con- mano criminale tanti valorosi servitori dello Stato,
fessione del pastore cinquantunenne Casimiro tutti inquirenti e particolarmente invisi ai corleo-
Russo, il quale indicò come correi Salvatore Bo- nesi per la loro ostinata volontà di porre un freno
nello e Rosario Mulè, anch’essi pastori. alla loro escalation criminale.
Nel corso del processo la loro deposizione fu con- E non si può certo dimenticare, nel ricordare il va-
siderata credibile ed i tre furono condannati a pene loroso Russo, il professore Filippo Costa, la cui
severe. Soltanto a partire dal 1984, con le dichia- unica “colpa” fu quella di essersi trovato in quel
razioni di Tommaso Buscetta, seguite da quelle di preciso momento a passeggiare con un amico sti-
numerosi altri collaboratori di giustizia, tra i quali mato cui era legato da tempo. La morte di quest’ul-
Giovanni Brusca che ammise la sua diretta parteci- timo rientra tra le numeose vittime innocenti che,
pazione all’azione delittuosa, le indagini ebbero una per circostanze sfortunate, scambi di persona, ma-
svolta, fu chiarita la matrice mafiosa del delitto e si lintesi vari, sono state private del bene più prezioso:
individuarono le responsabilità di esecutori e man- la vita.
danti. Si accertò, infatti, che il duplice omicidio era Nel ’97 in un successivo processo i pastori furono
stato ordito da Luciano Liggio, Totò Riina e Ber- assolti e la II Sezione della Corte di Assise di Ap-
nardo Provenzano, mentre il commando che aveva pello, per l’omicidio Russo, ha condannato defini-
tivamente all’ergastolo Bagarella, Riina e
Provenzano. Questi ignobili “signori” che molti
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE non esitano a definire belve umane, sono stati gli
“COMANDANTE DI NUCLEO INVESTIGATIVO OPERANTE autori di atroci ed efferati assassini consumati
IN AMBIENTE AD ALTO RISCHIO E CARATTERIZZATO DA nell’ultimo trentennio.
TRADIZIONALE OMERTÀ, SI IMPEGNAVA CON CORAGGIO Essi non potevano rimanere impuniti, perché chi è
ED ELEVATA CAPACITÀ PROFESSIONALE IN PROLUNGATE
E DIFFICILI INDAGINI RELATIVE AI PIÙ ECLATANTI EPISODI vittima del dovere, sia esso magistrato, apparte-
DI CRIMINALITÀ MAFIOSA VERIFICATISI TRA GLI ANNI nente alle forze dell’ordine, giornalista od altro, ha
’60 E ’70 NELLA SICILIA OCCIDENTALE. PRODITORIA- il diritto sacrosanto di avere giustizia.
MENTE FATTO SEGNO A COLPI D’ARMA DA FUOCO IN UN La giustizia che chiedono i familiari che ancora
VILE AGGUATO, IMMOLAVA LA SUA ESISTENZA AI NOBILI
IDEALI DI GIUSTIZIA E DI DIFESA DELLE ISTITUZIONI DE- piangono la scomparsa dei loro cari, che invoca la
MOCRATICHE.” CORLEONE, 20 AGOSTO 1977 società civile.
Michele Di Martino
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 57