Page 57 - Notiziario 2017-5
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PAGINE DI STORIA











            sugli affari che interessavano la cosca.                assassinato il Ten. Col. Russo e il professor Costa
            La pista più battuta e accreditata alla fine risultò    era formato da Leoluca Bagarella, Giuseppe Greco,
            quest’ultima, considerato il patrimonio di notizie      soprannominato “scarpa” e Giovanni Brusca. Co-
            acquisite  dall’attività  investigativa  condotta  da   storo, approfittando della presenza dell’ufficiale nel
            Russo, peraltro ben conosciuta dai suoi dipendenti      territorio di Corleone, avevano deciso di portare a
            più fidati, tra cui i Marescialli Vito Ievolella e Giu-  compimento l’omicidio senza nemmeno curarsi di
            liano Guazzelli anche loro vittime di vili agguati      informare, se non ad uccisione avvenuta, le famiglie
            mafiosi nei successivi anni 1981 e 1992, che aveva      che si erano precedentemente opposte.
            portato l’Arma ad indirizzare la propria azione di      Da quel momento ha inizio per la faida di Corleone
            contrasto nei confronti dei boss mafiosi Riina, Pro-    la sfida allo Stato. L’omicidio del Ten. Col. Russo
            venzano e loro affiliati.                               rientra senza dubbio nella scia degli omicidi eccel-
            Di lì a poco, pressati dall’incalzante attività con-    lenti  che, negli anni ’70, hanno visto perire per
            dotta dall’Arma, i corleonesi organizzarono la con-     mano criminale tanti valorosi servitori dello Stato,
            fessione  del  pastore  cinquantunenne  Casimiro        tutti inquirenti e particolarmente invisi ai corleo-
            Russo, il quale indicò come correi Salvatore Bo-        nesi per la loro ostinata volontà di porre un freno
            nello e Rosario Mulè, anch’essi pastori.                alla loro escalation criminale.
            Nel corso del processo la loro deposizione fu con-      E non si può certo dimenticare, nel ricordare il va-
            siderata credibile ed i tre furono condannati a pene    loroso  Russo,  il  professore  Filippo  Costa,  la  cui
            severe.  Soltanto a partire dal 1984, con le dichia-    unica “colpa” fu quella di essersi trovato in quel
            razioni di Tommaso Buscetta, seguite da quelle di       preciso momento a passeggiare con un amico sti-
            numerosi altri collaboratori di giustizia, tra i quali  mato cui era legato da tempo. La morte di quest’ul-
            Giovanni Brusca che ammise la sua diretta parteci-      timo rientra tra le numeose vittime innocenti che,
            pazione all’azione delittuosa, le indagini ebbero una   per circostanze sfortunate, scambi di persona, ma-
            svolta, fu chiarita la matrice mafiosa del delitto e si  lintesi vari, sono state private del bene più prezioso:
            individuarono le responsabilità di esecutori e man-     la vita.
            danti. Si accertò, infatti, che il duplice omicidio era  Nel ’97 in un successivo processo i pastori furono
            stato ordito da Luciano Liggio, Totò Riina e Ber-       assolti e la II Sezione della Corte di Assise di Ap-
            nardo Provenzano, mentre il commando che aveva          pello, per l’omicidio Russo, ha condannato defini-
                                                                    tivamente  all’ergastolo  Bagarella,  Riina  e
                                                                    Provenzano.  Questi  ignobili “signori”  che  molti
                     MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE                 non esitano a definire belve umane, sono stati gli
             “COMANDANTE DI NUCLEO INVESTIGATIVO OPERANTE           autori  di  atroci  ed  efferati  assassini  consumati
             IN AMBIENTE AD ALTO RISCHIO E CARATTERIZZATO DA        nell’ultimo trentennio.
             TRADIZIONALE OMERTÀ, SI IMPEGNAVA CON CORAGGIO         Essi non potevano rimanere impuniti, perché chi è
             ED ELEVATA CAPACITÀ PROFESSIONALE IN PROLUNGATE
             E DIFFICILI INDAGINI RELATIVE AI PIÙ ECLATANTI EPISODI  vittima  del  dovere,  sia  esso  magistrato,  apparte-
             DI CRIMINALITÀ MAFIOSA VERIFICATISI TRA GLI ANNI       nente alle forze dell’ordine, giornalista od altro, ha
             ’60  E ’70  NELLA SICILIA OCCIDENTALE. PRODITORIA-     il diritto sacrosanto di avere giustizia.
             MENTE FATTO SEGNO A COLPI D’ARMA DA FUOCO IN UN        La  giustizia  che  chiedono  i  familiari  che  ancora
             VILE AGGUATO, IMMOLAVA LA SUA ESISTENZA AI NOBILI
             IDEALI DI GIUSTIZIA E DI DIFESA DELLE ISTITUZIONI DE-  piangono la scomparsa dei loro cari, che invoca la
             MOCRATICHE.” CORLEONE, 20 AGOSTO 1977                  società civile.
                                                                                                   Michele Di Martino




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 57
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