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PAGINE DI STORIA


















                                                 di MARIA GABRIELLA PASQUALINI
















                      ella notte dal 6 al 7 ottobre 1943 l’addetto  erano molto difficili ma il senso del dovere, della disci-
                      alla sicurezza dell’ambasciata tedesca a Roma  plina e la formazione professionale militare fecero sì che
            N preannunciava via telegramma al suo omo-              più di 5.000 uomini si radunassero progressivamente,
            logo italiano di stanza a Verona  il disarmo dei Carabi-  sotto il comando dell’allora generale di brigata Filippo
            nieri nella città di Roma, che sarebbe stato effettuato di  Caruso, nel Fronte Clandestino di Resistenza dei CC
            lì a poche ore dalla Polizia “coloniale italiana” (PAI);  RR in Roma.
            tutto sarebbe avvenuto secondo il piano “autorizzato    I suoi scritti, le sue relazioni rivelano il carattere deciso
            dal Maresciallo Kesselring e ordinato dal Maresciallo   dell’uomo, la sua rapida e corretta valutazione della si-
            Graziani nella sua qualità di Ministro della Guerra”    tuazione e la sua tempra di comandante e concreto or-
            [della RSI]. Sottolineava anche la necessità di un buon  ganizzatore. In una sua relazione del 21 giugno 1944,
            numero di treni per il trasporto di almeno 8.000 tra uf-  redatta dopo la sua liberazione, ricordando le vicende
            ficiali e carabinieri di vari gradi: questa era la stima degli  dall’8 settembre in poi, non fa sconti a nessuno, special-
            elementi da disarmare e inviare in Germania.            mente ad alcune delle personalità del Comando Gene-
            Il 7 ottobre lo stesso comunicava che la popolazione era  rale. E’ una relazione molto dura sul comportamento
            rimasta “apatica” alla notizia di quel disarmo ma te-   di alcuni Comandanti dell’Arma, dopo l’8 settembre,
            meva saccheggi dopo “l’eliminazione” dei Carabinieri.   forse non sempre giusta nei confronti di alcuni colleghi,
            Pochi giorni dopo Kappler scriveva, irritato, a Berlino  ma facilmente comprensibile dopo quello che Caruso
            che il disarmo dei Carabinieri era riuscito solamente al  aveva passato a via Tasso.
            45% per colpa “dell’errata pianificazione di Graziani”.  Nato nel 1884, aveva combattuto nella guerra di Libia
            Cioè solamente 2.500 elementi circa erano stati fermati  e nella Prima Guerra Mondiale. Aveva ricoperto vari in-
            e avviati oltre confine.                                carichi di responsabilità e di prestigio; nel marzo 1943
            I nazisti ben conoscevano la fedeltà dell’Arma alla Mo-  era stato posto nella riserva ma, richiamato in servizio,
            narchia e la temevano, tanto da rimandare anche il ra-  aveva voluto congedarsi a domanda. Come egli stesso
            strellamento  del  Ghetto  ebraico  (nonostante         scrive nel suo curriculum vitae, sciolto da ogni vincolo
            l’impazienza di Hitler) successivamente al disarmo dei  militare – in realtà la sua mente non si era affatto svin-
            Carabinieri della Capitale. Ne avevano però sottovalu-  colata dal senso di onore e di disciplina militare – si
            tato la resilienza nelle formazioni clandestine. I tempi  sentì libero di aderire, dopo l’armistizio, al movimento




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II 59
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