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PAGINE DI STORIA
duttivi, poco differenziati per gli assortimenti allestibili,
amministrati in modo lasso e disordinato.
Per amministrare questo patrimonio, in Italia, vigevano
ancora le normative emanate negli stati preunitari. Ope-
rando una grande semplificazione, si può affermare che
le legislazioni degli stati preunitari contemplavano una
severa conservazione dei boschi per assicurare prote-
zione idrogeologica al proprio territorio e disponibilità,
per la maggior parte della popolazione, di legna e pa-
scolo e del legname necessario per la marina e le indu-
strie della Corona; erano, quindi, strumento per un
economia essenzialmente d’autoconsumo che perdeva
necessariamente di efficacia nei confronti di un nuovo
mercato nazionale che si andava strutturando.
Al nuovo Stato unitario si poneva quindi fin dalle
origini un reale problema forestale imposto dalla
pessima condizione dei boschi del Paese e dell’im-
portanza strategica del legno come materiale ener-
getico e da costruzione.
Svariati furono i provvedimenti e le azioni intra-
prese dal mondo politico, tecnico e scientifico per
“restaurare” e migliorare le condizioni delle foreste
“DELL'ANTICA STORIA E GIURISPRUDENZA FORESTALE italiane.
IN ITALIA" PUBBLICATA A TREVISO NEL 1859 E A VENEZIA Uno dei principali attori della restaurazione fore-
NEL 1863, L'OPERA PIÙ IMPORTANTE DI ADOLFO DI stale italiana fu Adolfo Di Bérenger promotore di
BÉRENGER IN UNA PRIMA EDIZIONE (A.S.U.T.B. VALL - azioni rivolte sia alla conservazione che all’incre-
DONO DEGLI EREDI GAGNONI)
mento dei boschi.
ferroviaria, che non solo assorbì legname per la sua co- Adolfo di Bérenger,
struzione e per il suo funzionamento, ma ne facilitò il
trasporto e la commercializzazione con qualità e quan- pietra angolare
tità di assortimenti inimmaginabili prima della com-
parsa di questo mezzo di trasporto.
I dati della Statistica mettevano in evidenza che solo per nell’edificio del
una minima parte della risorsa boschiva nazionale era
previsto un turno regolare di utilizzazione, mentre nella pensiero forestale
maggior parte dei boschi, la frequenza e l’intensità del
taglio erano affidati ad un giudizio di maturità tenico- italiano unitario,
biologica stabilito di volta in volta secondo lo stato di
accrescimento delle piante e, quindi, facilmente influen- promuove una
zabile dalle esigenze economiche del momento.
La Statistica denunciava anche un’insufficienza generale scienza forestale
dei boschi a coprire il fabbisogno nazionale sia di le-
gname da costruzione che di legna da ardere.
In sintesi i boschi italiani erano pochi, scarsamente pro- moderna
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II 77