Page 75 - Notiziario 2017-4
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PAGINE DI STORIA




            opere, così come riferisce Di Bérenger, furono reputate
            un grande vantaggio per l’economia forestale e un va-
            lido appoggio per dare un nuovo impulso riformatore
            all’Amministrazione forestale.
            Nel 1865, il Comitato di redazione della Rivista Fo-
            restale (giornale ufficiale dell’Amministrazione dei
            boschi italiana) nel presentare Marsh ai lettori come
            nuovo collaboratore della rivista, scriveva: “[…] per
            i suoi scritti e per l’esperienza acquistata nei viaggi da
            lui fatti in America, in Europa e nell’Asia Minore, a
            buon diritto gode della fama di espertissimo forestale.
            […] nell’opera da lui recentemente pubblicata a Lon-
            dra col titolo L’uomo e la natura ovvero la geografia
            fisica modificata dall’azione umana […] l’illustre au-
            tore passa a rassegna la condizione forestale d’Europa
            e dell’America e dipinge le funeste condizioni delle
            selve con tratti così salienti e colorito così vivo che ci
            fa segnalare l’apparizione di questa sua scrittura come
            un  avvenimento  importantissimo  nell’ordine  degli
            studi silvani […]”.
            Per comprendere le motivazioni che spinsero a defi-
            nire Marsh come un espertissimo forestale è necessa-
            rio  ripercorre  alcuni  episodi  della  sua  vita  e
            immergersi tra le pagine di Man and Nature.
            Nel 1849, in una lettera che egli indirizzò al botanico
            Asa Gray riferisce che ha trascorso la prima parte
            della propria vita tra i boschi in tempi nei quali il Ver-
            mont era coperto da vaste foreste naturali.
            Imparò dunque ad amare e “frequentare” la natura         GEORGE PERKINS MARSH (15 MARZO 1801, WOODSTOCK <USA> -
            sin dalla prima infanzia e fu anche testimone dei “sel-  22 LUGLIO 1892, VALLOMBROSA <FI>) , MINISTRO PLENIPOTENZIA-
            vaggi, insensati disboscamenti” delle grandi foreste     RIO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA IN ITALIA (FOTO D. LOWENTHAL)
            del New England, operati dai coloni quando si tra-
            sformarono  in  farmers e  per  la  costruzione  delle  i suoi viaggi in Europa, nel Mediterraneo e in Oriente,
            grandi infrastrutture.                                  che i fenomeni di desertificazione non sono spontanei,
            Per questa sua diretta esperienza Marsh “ha avuto       generati cioè da mutamenti interni alla natura stessa,
            l’occasione di osservare, e di sentire, i danni derivanti  bensì causati da aggressive forme di sfruttamento da
            da uno sconsiderato sistema di gestione delle terre bo-  parte dell’uomo. Secondo Marsh, per porre rimedio a
            schive e dei prodotti della foresta”.                   questa azione disturbatrice dell’uomo è necessario che
            Queste grandi trasformazioni del paesaggio porta-       lo stesso impari a conoscere le leggi che regolano il si-
            rono Marsh a riflettere lungamente sulle foreste e i    stema della natura. Quindi da agente attivo di squi-
            disboscamenti. In particolare riteneva che la foresta   librio ambientale l’uomo deve diventare un agente
            ha un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio       morale in grado di interrompere i processi negativi
            della natura.                                           al fine di “restaurare le perturbate armonie” e di
            Pertanto, arrivò a concludere, sulla base anche delle   “migliorare materialmente le regioni rovinate ed
            innumerevoli esperienze e osservazioni fatte durante    esaurite”. L’equilibrio non può essere attuato attra-




                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II 75
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