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PAGINE DI STORIA
opere, così come riferisce Di Bérenger, furono reputate
un grande vantaggio per l’economia forestale e un va-
lido appoggio per dare un nuovo impulso riformatore
all’Amministrazione forestale.
Nel 1865, il Comitato di redazione della Rivista Fo-
restale (giornale ufficiale dell’Amministrazione dei
boschi italiana) nel presentare Marsh ai lettori come
nuovo collaboratore della rivista, scriveva: “[…] per
i suoi scritti e per l’esperienza acquistata nei viaggi da
lui fatti in America, in Europa e nell’Asia Minore, a
buon diritto gode della fama di espertissimo forestale.
[…] nell’opera da lui recentemente pubblicata a Lon-
dra col titolo L’uomo e la natura ovvero la geografia
fisica modificata dall’azione umana […] l’illustre au-
tore passa a rassegna la condizione forestale d’Europa
e dell’America e dipinge le funeste condizioni delle
selve con tratti così salienti e colorito così vivo che ci
fa segnalare l’apparizione di questa sua scrittura come
un avvenimento importantissimo nell’ordine degli
studi silvani […]”.
Per comprendere le motivazioni che spinsero a defi-
nire Marsh come un espertissimo forestale è necessa-
rio ripercorre alcuni episodi della sua vita e
immergersi tra le pagine di Man and Nature.
Nel 1849, in una lettera che egli indirizzò al botanico
Asa Gray riferisce che ha trascorso la prima parte
della propria vita tra i boschi in tempi nei quali il Ver-
mont era coperto da vaste foreste naturali.
Imparò dunque ad amare e “frequentare” la natura GEORGE PERKINS MARSH (15 MARZO 1801, WOODSTOCK <USA> -
sin dalla prima infanzia e fu anche testimone dei “sel- 22 LUGLIO 1892, VALLOMBROSA <FI>) , MINISTRO PLENIPOTENZIA-
vaggi, insensati disboscamenti” delle grandi foreste RIO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA IN ITALIA (FOTO D. LOWENTHAL)
del New England, operati dai coloni quando si tra-
sformarono in farmers e per la costruzione delle i suoi viaggi in Europa, nel Mediterraneo e in Oriente,
grandi infrastrutture. che i fenomeni di desertificazione non sono spontanei,
Per questa sua diretta esperienza Marsh “ha avuto generati cioè da mutamenti interni alla natura stessa,
l’occasione di osservare, e di sentire, i danni derivanti bensì causati da aggressive forme di sfruttamento da
da uno sconsiderato sistema di gestione delle terre bo- parte dell’uomo. Secondo Marsh, per porre rimedio a
schive e dei prodotti della foresta”. questa azione disturbatrice dell’uomo è necessario che
Queste grandi trasformazioni del paesaggio porta- lo stesso impari a conoscere le leggi che regolano il si-
rono Marsh a riflettere lungamente sulle foreste e i stema della natura. Quindi da agente attivo di squi-
disboscamenti. In particolare riteneva che la foresta librio ambientale l’uomo deve diventare un agente
ha un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio morale in grado di interrompere i processi negativi
della natura. al fine di “restaurare le perturbate armonie” e di
Pertanto, arrivò a concludere, sulla base anche delle “migliorare materialmente le regioni rovinate ed
innumerevoli esperienze e osservazioni fatte durante esaurite”. L’equilibrio non può essere attuato attra-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II 75