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SPECIALE
ROMA, 5 GIUGNO 1940. 126° ANNUALE DELLA FONDAZIONE DELL’ARMA. LA BANDIERA, VISIBILMENTE LOGORATA
NEL DRAPPO, FA IL SUO INGRESSO NEL MUSEO, PER POSIZIONARSI ALL’INTERNO DEL SACRARIO DEI CADUTI
struito gli alberi genealogici delle famiglie dei carabinieri stenza del Museo Storico e per implementare i suoi
illustri. Una vera e propria attività d’indagine era beni. Laddove le collezioni non erano complete, in
quella che si stava operando alla Legione Allievi, con attesa di donazioni, si prodigava per riprodurre i
il supporto dell’Arma territoriale. Era lui stesso a cimeli più significativi. Così aveva fatto per il primo
svelarlo quando scriveva alle Legioni affinché incari- moschetto, quello del 1814 che aveva armato i Cara-
cassero delle indagini ufficiali che, nemmeno a dirlo, binieri Reali a piedi e a cavallo. Nel 1921 a Napoli
dovevano “prendere particolarmente a cuore la cosa” era stato realizzato un trofeo d’armi e Gorini aveva
e operare con “la maggiore cura e diligenza possibile”. saputo che quel fucile, di proprietà della Direzione
Gorini aveva piena coscienza della delicatezza delle d’Artiglieria di Torino, aveva trovato collocazione
donazioni, tanto da riservarsi in prima persona i nell’esposizione. Non avendone potuto ottenere la
contatti diretti con gli interessati. Erano gli anni donazione, aveva disposto che esso venisse riprodotto
difficili che seguivano la Grande Guerra e i ricordi di prima della restituzione. Molti atti importanti erano
ciò che per l’Italia aveva significato erano vivi più conservati dalle amministrazioni pubbliche ed era
che mai. Ma, certo del valore morale della sua necessario acquisirli, anche eventualmente in copia.
missione, Gorini non desisteva davanti alle difficoltà. Chiaro è che Gorini da comandante della Legione
Ogni occasione diveniva utile per far conoscere l’esi- Allievi non poteva operare da solo. Pertanto veniva
14 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO II