Page 77 - Notiziario 2017-3
P. 77

CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA

liano ove il pittore-soldato, particolarmente sensibile    SEBASTIANO DE ALBERTIS (CIVICO ARCHIVIO FOTOGRAFICO,
all’osservazione della realtà, era rimasto ammaliato       CASTELLO SFORZESCO, MILANO – INV. RLB 02063)
dalle luci e dai colori dei paesaggi. Si aggiunga la pas-  PARTECIPÒ ALLE CINQUE GIORNATE DI MILANO,
sione dell’artista per i cavalli, dei quali riusciva per-  ARRUOLATO SUCCESSIVAMENTE COME VOLONTARIO FU A
fettamente a riprodurre l’anatomia e l’energico dina-      VICENZA E A TREVISO. NEL 1859 SI UNÌ AI CACCIATORI
mismo: “Di quei cavalli, poi, vedi il fumo delle narici,   DELLE ALPI; PARTECIPÒ POI ALL’IMPRESA DEI MILLE E
senti lo scalpitio sonoro, incontri la fiamma degli        RIMASE AL FIANCO DI GARIBALDI A BEZZECCA NEL CORSO
occhi, tocchi il sudore del fianco percosso”. Non da       DELLA TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA.
meno fu l’importanza della testimonianza - nel docu-
mento manoscritto a firma di Luigi Rocca, del 28
giugno 1908, conservato al Museo Storico dell’Arma
dei Carabinieri - offerta dal Tenente Generale dei Ca-
rabinieri Reali Angelo Bernardino Morelli di Popolo
in una delle visite all’artista nel suo studio, e proba-
bilmente per questo rappresentato al centro della tela
(nel 1848 Comandante del terzo squadrone all’assalto
degli austro-ungarici per la difesa del Re Carlo Alberto
- I tre squadroni, della forza complessiva di circa 280
uomini, furono assegnati al Comando Generale per
formare la scorta per la protezione del Re. Al comando
del primo squadrone venne designato il Capitano
Luigi Incisa di Camerana, al comando del secondo il
Capitano Carlo Augusto Brunetta d’Usseaux e del
terzo il Capitano Angelo Bernardino Morelli di
Popolo. Tutti agli ordini del Maggiore Alessandro
Negri di Sanfront).
Sebastiano De Albertis, con rapide pennellate, conferì
all’ufficiale, la dignità e l’autorevolezza del direttore
d’orchestra che, durante un concerto, dirige gli stru-
mentisti con la sua bacchetta, parimenti il Capitano
Morelli di Popolo alzata la sciabola dà l’ordine ai
prodi cavalieri di eseguire la carica.
All’inizio del XX secolo l’opera venne trasportata
dal Palazzo Reale di Torino al Palazzo del Quirinale
a Roma. Per la nuova collocazione della tela si scelse
il grande salone, tappezzato di damasco rosso, all’in-
terno del quale si succedettero e prestarono il loro
servizio gli Aiutanti di Campo del Re.
Prima di partire per l’esilio, il 18 giugno 1946,
l’ultimo Re d’Italia, Umberto II, volle donare La

                                                           NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II 77
   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81   82