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PAGINE DI STORIA

vano costituire, predisponendone i codici che sarebbero        La prima comparsa
dovuti rimanere segreti e indicare le norme fondamen-              della parola
tali alle nuove generazioni.
Una volta lasciate le grotte, i tre cavalieri si adoperarono      ’ndrangheta in
per far conoscere le regole da loro elaborate: Osso ar-        documenti ufficiali
rivato in Sicilia fondò la mafia, Mastrosso varcò lo          risale al 1884, in una
stretto di Messina e si fermò in Calabria dando origine       relazione del prefetto
alla ’ndrangheta e Carcagnosso giunse fino alla capitale      di Reggio Calabria, ma
del Regno, a Napoli, per fondare la camorra.                  già precedentemente,
E’ una leggenda su cui ancora oggi si basano i rituali         in un rapporto dei
‘ndranghetisti con i quali i nuovi adepti sono pronti a
giurare con il sangue fedeltà alla ‘ndrangheta.                  Carabinieri , si
Si può affermare, al di là di quanto indicato e traman-       riferiva di un gruppo
dato dalla mitologia mafiosa, che la presenza della           di delinquenti legati
’ndrangheta risale in Calabria già al compimento del-         tra loro da un rigoroso
l’Unità d’Italia (1861).
Fin dalle origini, la ’ndrangheta ha mostrato una pecu-           codice segreto
liare caratteristica: l’invisibilità, il suo voler passare
inosservata. Mentre la mafia e la camorra richiamavano        un decisivo incremento dell’attività delinquenziale con
l’attenzione del Governo e del Parlamento, suscitando         l’emergere di associazioni per delinquere di indubbio
allarme e sollecitando interventi legislativi e repressivi,   carattere mafioso.
la ’ndrangheta metteva le sue radici senza che le autorità    Il Governo affronterà la mafia calabrese come un feno-
quasi se ne accorgessero. I prefetti nelle loro relazioni     meno delinquenziale concentrato nelle zone rurali più
scrivevano molto poco su questa forma di criminalità.         povere e disagiate della regione, ponendo in essere una
Solo i magistrati, i carabinieri e i poliziotti indicavano    forte repressione per contrastarla. L’attività repressiva
con dovizia di particolari le azioni di questi criminali,     esercitata permise però di individuare una penetrazione
che stavano estendendo la loro influenza con la forza e       e una ramificazione della ’ndrangheta assai più estesa
la violenza. Incominciava così un’ascesa lenta, continua
e inarrestabile della ’ndrangheta.
All’inizio, l’organizzazione veniva indicata con altri
nomi: mafia, maffia o camorra, picciotteria, famiglia di
Montalbano e onorata società.
La prima comparsa della parola ’ndrangheta in docu-
menti ufficiali risale al 1884 in una relazione fatta dal
prefetto di Reggio Calabria Tamajo al Ministro degli
Interni. Precedentemente, già in un rapporto dei Cara-
binieri di Seminara, si riferiva di un gruppo di delin-
quenti legati tra loro da un rigoroso codice segreto e
che commettevano delitti di ogni genere.
È alla fine del primo conflitto mondiale che si assiste ad

                                                              NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II 47
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