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CRONACHE DI IERI
Per il grave rischio IL COGNOME: CONZEDDU O CONSEDDU?
cui si era esposto
Il cognome rappresenta un elemento identificativo
per cercare di una persona legato all’appartenenza a una
di salvare due data famiglia e, insieme al nome, forma l’an-
cittadini italiani troponimo. Come sinonimo si usa anche “nome
e un suo militare, di famiglia”. Secondo un recente dizionario
il Brigadiere italiano-sardo, il cognome del Brigadiere Sal-
Conzeddu ottenne vatore Conzeddu rappresenta la traduzione
la Medaglia d’Oro sarda della parola boccale, brocca o coppo.
al Valor Civile Nelle varianti logudorese e nuorese anche cogno
(antica misura equivalente a circa 450 litri o,
anche la quantità di olio dovuta al titolare del
frantoio come pagamento per la torchiatura) e
congio (in epoca romana misura dei liquidi
pari a circa 3 litri). Un particolare che è emerso
nel corso della ricerca è dato dagli interventi di
alterazione del cognome del sottufficiale. Nella
maggior parte dei casi il brigadiere è indicato
correttamente come Conzeddu 1° Salvatore
che, tuttavia, subisce dei mutamenti e delle
storpiature. In alcuni documenti compare come
Conzedda, in altri come Conseddu. Tale ultima
variante compare in particolare nella copia
della documentazione rilasciata dal Ministero
dell’Interno a favore del Museo Storico negli
anni Trenta per certificare l’avvenuta concessione
del riconoscimento.In realtà, si può confermare
che il bravo sottufficiale si chiamava Salvatore
Conzeddu nativo di Nuoro.
disgraziatamente cadutovi”. Per il Brigadiere Salvatore dente pericolo di vita, a quattro riprese, la discesa
Conzeddu, invece, il sovrano, Vittorio Emanuele II, in un pozzo d’acqua termo-minerale, affine d’estrarne
determinò la concessione della medaglia d’oro al due dei suoi colleghi, già estinti per essersi prima
valor civile, riconoscendo il grave rischio al quale il arrischiati ad estrarre un individuo in quello caduto.
bravo sottufficiale si era esposto per cercare di 24 giugno 1863, Alì (Messina)”.
salvare due cittadini italiani e il suo militare. In realtà, il funzionario ministeriale estensore della
La cerimonia di consegna della decorazione si tenne motivazione, dalla lontana scrivania torinese, non
quasi sicuramente a Messina, dinanzi le autorità aveva colto che il brigadiere era sceso per tentare,
civili e militari, con quel carattere austero tipico invano, di salvare un suo carabiniere, primo tra
del mondo sardo-piemontese. tutti a calarsi nella cisterna e due neo-sudditi del
L’autorità politica locale conferì la medaglia e fu nuovo Regno d’Italia.
letta la motivazione del regio decreto del 6 maggio
1864, che recitava così: “Per aver tentato, con evi- Flavio Carbone
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 9