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PAGINE DI STORIA
una costituzione recente e non poteva naturalmente Nella fase
avere un addestramento specifico per fronteggiare esi- concettuale
genze particolari in una zona battuta da ogni tipo di di progettazione
offese messe in atto da alleati e da tedeschi. La prove- dello sbarco
nienza del personale poi era composita. Vi erano uo- i Carabinieri
mini di varia provenienza regionale e legionale, dai dovevano servire
precedenti ed esperienze più disparate, richiamati, di per costituire
complemento di carriera, di età giovanile e non, sia il primo nucleo
con la famiglia che celibi, ognuno con il suo carico di dell'Arma che
problemi personali e familiari. In particolare i meri- avrebbe gestito
dionali, che erano in maggioranza, erano preoccupati la liberazione
di lasciare i loro cari ed i loro paesi che per la gran
parte erano semidistrutti dagli eventi della guerra, di Roma
sotto il controllo delle truppe di occupazione di vario
colore e, certamente, non irreprensibile. frase “chi to fa fa’”, che già nella sua configurazione
Quelli con le famiglie del Nord erano assillati dal dialettale esternava tutto il suo significato amorale
pensiero della sorte a loro toccata, nei territori dove e di negazione di ogni valore.
i tedeschi spadroneggiavano in modo tirannico”. Il “Contingente R” superò tutto questo e fu il primo
Secondo il Capitano Pezzella, nonostante le difficoltà reparto autonomo, nel 1944, non solo di Carabinieri
elencate, l’amalgama degli uomini del “Contingente ma del Regio Esercito Italiano, al comando di uffi-
R”, facendo leva sulla tradizionale preparazione dei ciali italiani, ad operare fra e con le truppe alleate in
Carabinieri, sulla loro integrità morale e saldezza linea.“Di certo” - scrive Pezzella - “il suo impiego al
psicologica, sul loro senso del dovere e del servizio, fianco di esse fu una grande prova di stima e di affi-
al momento dell'impiego fu soddisfacente se non damento nell'Arma in un momento ed in una situa-
buona, date le eccezionali circostanze in cui furono zione per loro particolarmente difficili su una zona
chiamati ad operare. delicata e contrastata”.
Basti pensare, ad esempio, al problema della lingua, Il ciclo operativo del contingente iniziò nei primi
per avere un'idea delle difficoltà che ogni singolo giorni di febbraio, quando il Comando Alleato, presa
componente dovette superare. Ben presto, però, fu coscienza che lo sbarco era fallito, decise di impiegare
raggiunto l’obiettivo di fraternizzare e farsi ben volere
sia dagli americani, sia degli inglesi e perfino, in quei
rari casi con cui si ebbe a che fare con loro, anche con
i soldati francesi. Scrive ancora Pezzella, riguardo i
suoi Carabinieri: “il loro comportamento dignitoso
ed improntato al tradizionale spirito di disciplina e di
attaccamento al dovere rese più agevole il difficile
compito di comando”.
E questo accadeva nel gennaio del 1944 quando
sembrava che su tutto e su tutti dovesse prendere il
sopravvento il lassismo, l’attendismo, dominante la
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 47