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CRONACHE DI IERI
stabilire che dietro la scomparsa di Salvatore Scimè e Tutto era iniziato
Calogero Mendola vi era una vera e propria organiz- quando due
zazione che controllava ogni attività economica e
non ammetteva intrusioni. I due erano stati eliminati proprietari terrieri,
perché in contrasto con la cosca. I risultati cui era Salvatore Scimè
giunto il Brigadiere Calisto contribuirono a far scattare
il rastrellamento del 1882. L’operazione, tra l’incredulità e Calogero Mendola,
generale, portò all’arresto di numerosi esponenti di partiti da Racalmuto
ogni ceto sociale e di ogni livello culturale: persone
insospettabili appartenenti alla nascente borghesia per raggiungere
isolana, vecchi nobili, tanto reazionari quanto vicini l’ex feudo Marchesa,
alle idee indipendentiste dell’isola, perfino personaggi vicino Caltanissetta,
del clero e agiati proprietari terrieri finirono nella
rete della giustizia. Dagli interrogatori incrociati degli per lavoro, non
adepti emersero intrighi e misfatti dell’organizzazione erano mai giunti
che, attraverso un organigramma ben strutturato, a destinazione
aveva in mano vita e sorte della società isolana.
Molti dei crimini che si erano verificati nell’intera a predisporre tutti i servizi idonei per la cattura del
provincia e i cui responsabili erano rimasti sino ad latitante. I carabinieri di Racalmuto iniziarono quindi
allora impuniti furono svelati e soprattutto fu possibile a battere palmo a palmo ogni pista, a valutare ogni
risalire al luogo di sepoltura di Salvatore Scimè e Ca- soffiata, a verificare ogni informazione riguardante il
logero Mendola. luogo ove l’omicida avrebbe potuto trovare riparo.
La notte del 20 dicembre 1882, in una buca di una A tutte le ore del giorno e della notte furono eseguite
zolfatara abbandonata, furono ritrovati due scheletri. pattuglie, marce, perlustrazioni. Tutte le località
Dai piccoli effetti personali e dagli ornamenti ancora sospette furono setacciate fino in fondo. Ma del
intatti rinvenuti sui due cadaveri, i carabinieri di Ra- latitante nessuna traccia. Fino a quando il Brigadiere
calmuto riuscirono a stabilire che i corpi erano quelli Calisto carpì la fiducia di un confidente.
dei due scomparsi. Le indagini non cessarono con la Dell’opportunità informò il Comandante della Tenenza
scoperta dei due scheletri. In seguito a nuovi interro- di Naro, che convocò nei propri uffici il Sottufficiale
gatori fu possibile risalire anche ai nomi degli autori e il confidente. Stando alle rivelazioni dell’uomo si
materiali del duplice delitto avvenuto sedici anni apprese che il successivo 9 gennaio 1884 il Centura
prima in contrada Marchesa. I responsabili furono avrebbe trascorso la notte presso la casa di Alfonso
identificati dalle successive indagini dei carabinieri e
individuati nei due mafiosi Nicolò Bartolotta e Alfonso
Centura. Il primo si trovava già in prigione in seguito
alla prima retata. Il secondo era riuscito a fuggire
evitando la cattura. Sulla sua testa fu posta una taglia
di 200 lire. Alla notizia della fuga del Centura, ad un
primo momento di sconforto, il Brigadiere Calisto
reagì ponendosi alla testa dei suoi uomini e iniziando
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO II 21