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PAGINE DI STORIA

marsi più volte per catturare i soldati austriaci isolati,    L’11 luglio 1916
attardatisi e nascosti nelle abitazioni; in città erano      il Maggiore Sestilli
stati accolti a fucilate da due pattuglie nemiche.
Era con lui anche il Tenente dell’Arma Giuseppe                 fu trasferito al
Blais, che rimase a lungo suo fedele collaboratore.
Appena entrato in città il Maggiore Sestilli aveva          Comando mobilitato
provveduto ad adottare misure per la tutela delle
proprietà pubbliche e private e del patrimonio culturale.   dei Carabinieri Reali
Infatti, mentre venivano interrogati i militari austriaci
catturati, Sestili aveva inviato nuclei di carabinieri          del VI° Corpo
agli sbocchi più importanti della città, perché identi-
ficassero le persone che vi transitavano, così da avere     d’Armata, attestatosi
un pieno controllo degli accessi. Gli elementi acquisiti
dai nuclei erano stati di primaria importanza per la        nella zona goriziana
successiva pianificazione organizzativa: sulla base di
queste notizie il Maggiore aveva coordinato le altre           compresa tra il
pattuglie di carabinieri in diverse direzioni, in modo
tale che ognuna si ponesse a custodia di strutture ed       Monte Sabotino e la
edifici pubblici, di monumenti, nonché dei musei.
Aveva quindi fatto sprangare gli accessi degliedifici         piana di Lucinico
pubblici e aveva fatto mettere al sicuro la documen-
tazione ivi custodita. Con i restanti carabinieri il        e Comandante della III Armata, aveva fatto ingresso
Maggiore aveva costituito pattuglioni incaricati di         in città. Lo stesso 10 agosto il Maggiore dei Carabinieri
vigilare le vie principali della città, per prevenire sac-  Reali Giovanni Sestilli era stato nominato Commissario
cheggi, danneggiamenti o qualsiasi atto ostile.             per gli affari civili del Comune di Gorizia.
Il servizio svolto dai carabinieri era stato molto im-      Avrebbe retto questo incarico impegnativo per oltre
pegnativo poiché l’attività di controllo del territorio     un anno, sino alla rioccupazione della città da parte
e degli obiettivi sensibili si era prolungata ad oltranza,  austriaca. Quanto realizzato a Gorizia gli avrebbe
fino all’arrivo dei cambi sul posto, che erano avvenuti     meritato la promozione straordinaria per meriti di
oltre 24 ore dopo, a causa delle difficoltà nel rag-        guerra al grado di Tenente Colonnello. In futuro
giungere la città ancora sotto il tiro dell’artiglieria     sarebbe diventato anche Vice Comandante dell’Arma,
austriaca.                                                  ma questo ancora, Sestilli, non poteva immaginarlo.
Il Maggiore Sestilli a Gorizia si era voluto rendere        Così avrebbe scritto negli atti relativi alla proposta di
conto immediatamente e di persona delle condizioni          ricompensa il Tenente Generale Luigi Capello, già
di quel centro martoriato dalla guerra, pertanto si         suo Comandante nel Corpo d’Armata, poi della zona
era introdotto in varie abitazioni abbandonate e
aperte, oppure non assicurate in ogni loro accesso,
dove aveva riscontrato un terrificante spettacolo di
saccheggio e devastazione. Gli Austriaci, approfittando
della confusione ingenerata dall’arrivo delle truppe
italiane, avevano spogliato e distrutto tutto quello
che era capitato loro sotto mano. Per evitare indebite
occupazioni aveva fatto sbarrare porte e finestre.
Quando l’area era stata considerata sicura, il giorno
successivo, Emanuele Filiberto di Savoia, Duca D’Aosta

                                                            NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II 67
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