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CRONACHE DI IERI
IL SOTTOTENENTE MARULLO (IN PRIMO PIANO E DI PROFILO SULLA SINISTRA) IMMORTALATO A KUPIANSK CON
ALTRI UFFICIALI DEL XXVI° BATTAGLIONE CARABINIERI MOBILITATO, IN RUSSIA DALL’8 OTTOBRE 1942
AL 14 MAGGIO 1943 (IMMAGINE DALL’ARCHIVIO MASELLA CONCESSA DA PIER VITTORIO BUFFA)
mocrazia del Lavoro. Sono gli Appuntati Talamo e da tale minaccia cercavano di liberarsi. Scomoda
Lobefaro e i Carabinieri Ricci, Falchi, Di Patria, era la presenza in città dei carabinieri, animati dalla
Romano, Moriggi, Lauriola, Binato e Perra. fede nella Patria e pronti ad impedire ogni violenza.
Dieci uomini armati di pistole, ma, soprattutto, di Portare a compimento quel piano in quei giorni era
coraggio. Roma in quel periodo non era un posto davvero arduo, con la polizia nazifascista ovunque
tranquillo per loro: solo qualche giorno prima, il 23 in agguato e servita da spie e delatori di ogni genere.
gennaio, il Tenente Colonnello Frignani, il Maggiore In gioco c’erano molto vite, i carabinieri ne erano
De Carolis e il Capitano Aversa, appartenenti al consapevoli, e allora non era tempo di fare calcoli:
Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri, bisognava agire.
erano stati arrestati, preludio del loro martirio alle Il piano per la fuga dei prigionieri era basato su due
fosse Ardeatine. L’ostilità dei carabinieri era avvertita elementi imprescindibili, sorpresa e rapidità d’azione.
come una continua e pericolosa minaccia dai nazi- Era stata studiata ogni mossa da compiere all’interno
fascisti e questi, tutte le volte che era loro possibile, del monastero, ogni prigioniero sapeva cosa fare.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II 35