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CRONACHE DI IERI

macchia. Giuseppe Pomponio, che si trovava nelle vi-            LO SCONTRO TRA BERGIA E IL BRIGANTE D’ALENA
cinanze, messo in guardia dal fragore dei numerosi
colpi d'arma da fuoco, si allontanò rapidamente in di-
rezione del comune di Fresagrandinaria, trascinando
con sé l’ostaggio Gaetano Franceschelli.
Il brigante, giunto nelle vicinanze di Fresa, cercò un
nascondiglio per riposare. Don Gaetano, seppur non
più un ragazzo, attese che il suo sequestratore si ad-
dormentasse e, sfilatogli il fucile a due canne, sparò
due colpi ferendolo alla spalla e al capo prima di al-
lontanarsi per i campi.
Giuseppe Pomponio, nonostante le dolorose ferite,
trovò le forze per inseguire il Franceschelli, riuscendo
a raggiungerlo dopo circa un chilometro e a freddarlo
con cinque colpi di rivoltella alla schiena. Le ferite ri-
portate dal brigante lo costrinsero però a chiedere
ospitalità nella casa di un suo conoscente, Angelo
Maria Argentieri di Furci, il quale aveva ospitato
anche Filomena Soprano, convivente del brigante,
nella propria abitazione cittadina.
L’Argentieri, per timore di essere arrestato, si dichiarò
disposto a consegnare Giuseppe Pomponio dietro ver-
samento di una congrua ricompensa e riferì inoltre al
Brigadiere Bergia che Michelangelo Pomponio, fra-
tello del capobanda e il brigante Berardino Di Nardo

Il Brigadiere Bergia                                            gli avevano detto che la sera del primo ottobre sareb-
raccolse tutte le sue                                           bero andati a casa sua per prelevare la Soprano. L’im-
                                                                portante notizia venne utilizzata per organizzare
   energie e balzò                                              un’operazione che avrebbe disgregato la banda Pom-
addosso al brigante,                                            ponio. Il Brigadiere e altri tre militari, alla data con-
                                                                venuta, si appostarono nei pressi della casa
 che cadde a terra                                              dell’Argentieri per sorprendere i due briganti.
   rovinosamente                                                Dopo qualche tempo apparvero in effetti il Pomponio
                                                                e il Di Nardo, con i quali i Carabinieri ingaggiarono
                                                                un conflitto a fuoco. I briganti, però, pur feriti, riusci-
                                                                rono a darsi a una breve fuga.
                                                                Di Nardo scappò per alcune centinaia di metri, ma
                                                                cadde in un burrone e, vistosi ormai perduto, preferì
                                                                togliersi la vita sparandosi una revolverata sotto il

30 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II
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