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CRONACHE DI IERI
di MARIO BOVIO
IL SEQUESTRO
DI
DON GAITÀ
Gaetano Franceschelli s’era alzato prima che mente per godersi il panorama e riposarsi dopo quella
sorgesse il sole. Doveva recarsi nei suoi ter- intensa giornata, ma anche per non stancare il cavallo
reni nella campagna teatina per sorvegliare i cui era molto affezionato. Aveva percorso un paio di
lavori che in quel periodo fervevano e richiedevano chilometri, ma ormai annottava e il paese era ancora
la sua presenza: credeva fermamente nella verità del lontano. Stava per incitare il cavallo ad accelerare
detto “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo”. l’andatura, quando si sentì chiamare: “don Gaità,
Vi trascorse tutta la giornata muovendosi a cavallo don Gaità, fermatevi!”. Si voltò verso la macchia di
da una parte all’altra dell’estesissima proprietà e si alberi che stava costeggiando, da cui proveniva la
fermò solamente verso mezzogiorno, quando i conta- voce, e vide concretizzarsi il pericolo che aveva sem-
dini, secondo la vecchia usanza, interrompevano il la- pre temuto: una decina di briganti a cavallo che si av-
voro per mangiare. vicinavano. Alla loro testa una persona che conosceva
Finalmente, poco prima del tramonto, dopo aver ve- di vista e che faceva tremare l’Abruzzo ed il Molise:
rificato che tutti gli animali fossero stati ricoverati il capobanda Giuseppe Pomponio. Capì che lo ferma-
nelle stalle e che tutti gli attrezzi fossero stati rimessi vano per sequestrarlo.
al loro posto, si fece preparare il calesse e riprese la Nonostante il pagamento d’una gran parte del cospi-
strada per tornare a casa, in paese. cuo riscatto richiesto, oltre sessantamila lire, il possi-
In quella tranquilla e calda serata – era il 12 settembre dente non veniva liberato. Il comandante della
del 1870 – Gaetano Franceschelli procedeva lenta- Legione di Bari, nella quale era stato incorporato il
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II 27