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CARABINIERI DA RICORDARE
IL CARABINIERE
GIUSEPPE DA CAMPO
G iuseppe Da Campo, nato a Novara di Si- contro il patrimonio e contro la persona; tanto gravi
cilia, in provincia di Messina il 7 maggio erano i delitti addebitatigli che gli era stata imposta
del 1893, si era arruolato molto giovane anche una taglia di seimila lire!
nell’Arma dei Carabinieri Reali. Venne presto telegrafata la notizia al maresciallo
Aveva avuto la possibilità di studiare e aveva imparato Corrado Musumeci, comandante interinale della Te-
a leggere e scrivere – cosa che a quel tempo non era nenza di Ribera, che, a sua volta, prese contatti im-
a tutti consentita, per via delle ristrettezze economiche mediati con il Delegato della Pubblica Sicurezza,
e per la necessità di forza lavoro per il sostentamento Giovan Battista Toscano, per concertare una linea
familiare –. Aveva perso molto presto il padre Salvatore d’azione mirata alla cattura del bandito.
e la madre Maria Giordano ed era orgoglioso di Venne stabilito di agire nella notte tra il 7 e l’8
poter considerare l’Arma come la sua nuova famiglia. gennaio. In una località di Villafranca, vicina alla
A ventitré anni era un carabiniere a piedi in servizio frazione Cute, ci fu a tarda sera il concentramento
presso la Stazione di Villafranca Sicula, in provincia del personale dell’Arma dei Carabinieri Reali prove-
di Agrigento (allora si chiamava Girgenti), comandata niente dai vari comandi limitrofi, di militari del
dal maresciallo d’alloggio Antonino Prestipino, un Regio Esercito, aggregati per rinforzo alle stazioni
uomo capace di essere tanto comprensivo quanto dell’Arma, e di alcune Guardie di Città.
era risoluto nel suo ruolo di comandante del presidio Il Delegato di P.S. Toscano assunse la direzione del
dell’Arma. servizio dividendo la forza a sua disposizione in due
Nel corso della sua attività di servizio, nei primissimi gruppi, avendo considerato, dopo una preventiva os-
giorni del gennaio 1917, il maresciallo Prestipino servazione del terreno d’azione, che oltre alla casa
venne informato da un confidente che in una piccola indicata dal confidente ve ne era un’altra vicina più
casa rurale, nella frazione Cute, si trovava nascosto, bassa che non poteva escludersi essere anche abitata
col favore dei proprietari, il bandito Giuseppe Massaro. dallo stesso Massaro o da qualche suo compagno.
Si trattava di un pastore ventottenne proveniente da Un’aliquota venne posta al comando del maresciallo
Sant’Anna, un agro del vicino comune di Caltabellotta, Prestipino, con nove fra sottufficiali e carabinieri e
ma domiciliato a Villafranca Sicula e ricercato dal due guardie di città, l’altra era diretta personalmente
settembre 1914 a seguito di una serie di mandati di dal Delegato di P.S. Toscano, il quale si avvaleva del
cattura spiccati nei suoi confronti per vari delitti maresciallo Musumeci con a diposizione sei uomini
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